Perché macOS è meglio di Windows (nonostante tutto)

A distanza di 21 anni dal giorno del suo debutto, macOS è tuttora il sistema operativo che amiamo e preferiamo a Windows, nonostante sia tutt'altro che perfetto.
A distanza di 21 anni dal giorno del suo debutto, macOS è tuttora il sistema operativo che amiamo e preferiamo a Windows, nonostante sia tutt'altro che perfetto.

Lanciato la bellezza 21 anni fa, il 24 marzo 2001, e sopravvissuto a ben due transizioni diverse, prima verso Intel e poi verso ARM, macOS non mostra segni di vecchiaia. Anzi, è tutt’oggi il sistema operativo consumer più elegante, maturo e sicuro. E sebbene sia tutt’altro che perfetto, resta una spanna avanti a Windows. Ecco perché secondo noi.

Mentre nel mondo Windows esiste l’infame abitudine di farcire i PC di software-immondizia di terze parti, versioni di prova, in-utility e altre amenità, su Mac viene curato ogni dettaglio e l’unico software che trovi è di Apple. Inoltre su PC bisogna sempre scovare un’app che faccia quel che serve, su Mac di solito è già tutto lì dal Day 1, incluso la stampa in PDF e le VPN (e una decade fa era oro colato).

Su Windows, sin dai tempi dei tempi, l’interfaccia è cambiata diverse volte; e chi prendesse in mano un PC oggi dopo 10 anni, si perderebbe nei meandri del menu Start e delle impostazioni del computer. Chi ha usato un Mac 30 anni fa probabilmente saprebbe ancora barcamenarsi tra i file e cartelle di Ventura.

La missione di Apple è di semplificare la vita agli utenti. Ad ogni Major Release, Mail, Contatti, Calendario e le altre app di sistema vengono aggiornate ma rimangono fondamentalmente le stesse. Pensate invece ai poveri utenti Microsoft passati senza soluzione di continuità da Internet Explorer a Edge, e da Outlook Express in Windows XP fino al casino che era Windows Live Mail, per poi migrare a Windows Mail.

Eleganza, Minimalismo, Funzionalità

Nel mondo di Windows, allora come oggi, Microsoft non aveva un’interfaccia coerente per le proprie app integrate e molti fornitori di terze parti hanno creato interfacce originali in cui gli utenti si smarrivano. Su Mac le linee guida dell’interfaccia sono ultra-ortodosse, e dopo aver imparato le basi in un’app, in pratica si sa lavorare con tutte le altre. Un esempio è la voce Preferenze, sempre nel menu, esattamente dove ci si aspetti che sia per tutte le app.

Quando Steve Jobs ha presentato Aqua, cioè l’interfaccia OS X, dichiarò: “Abbiamo reso i pulsanti sullo schermo così belli che vi verrà voglia di leccarli”. Ed era vero. Poi, nel corso degli anni, macOS ha abbandonato scheumorfismo e effetti 3D per approcciarsi ad un design più piatto e minimalista.

L’eleganza però non è fine a se stessa, e diventa la forma che assumono le funzionalità. La rigida divisione in Immagini, Documenti, Scrivania e Download della cartella Home non è mai stato un debole suggerimento come su Windows (e infatti gli utenti disseminavano di file l’intero disco C:), ma un imperio cui tutti -utenti e app- dovevano conformarsi. Il che contribuiva all’ordine. E se qualcosa mancava all’appello, c’era sempre Spotlight. Il genio della lampada, il trova-tutto che oggi diamo ma per scontato ma che al suo lancio nel 2005 con macOS Tiger fu un’autentica rivoluzione.

La Coesione dell’Ecosistema

Una delle funzionalità più belle e ineguagliabili di macOS, tuttavia, è la coesione col resto dell’ecosistema. Si inizia a scrivere una mail su Mac, si riprende da iPhone in treno e infine si invia il tutto da iPad una volta in hotel. Continuity permette di condividere schermo, audio, tastiera, fotocamera, mouse, accessori, auricolari, app e contenuti tra i vari dispositivi e computer. iPhone può fare da fotocamera esterna o da scanner per importare una firma su una fattura in Pages, oppure si può prendere una telefonata direttamente da Mac o iPad, senza dover cercare il telefono per tutta casa.

Sia in Windows che in Mac gli utenti che hanno a disposizione meccanismi per automatizzare alcune attività complesse: script PowerShell/VisualBasic in Windows o script di Shell in Mac. Ma il linguaggio del Mac è molto simile al linguaggio naturale umano (tell application “Finder” to open new folder). E per rendere ancora più accessibile questa tecnologia, Apple ha creato Automator, un’app che permette di creare applicazioni e script senza neppure una riga di codice, grazie a un più comprensibile diagramma di flusso, montando tra loro le azioni presenti in libreria come fossero costruzioni.

Non è Perfezione

Naturalmente, macOS è tutt’altro che perfetto. Ogni tanto, per parlare a braccio di esperienze dirette, il servizio di dettatura decide di smettere di funzionare, e non c’è verso di riavviarlo neppure da riga di comando: serve proprio un Reboot del computer. AirDrop è molto comodo, peccato che funzioni soltanto nell’80% dei casi, e quando non va non c’è nulla da fare. E vogliamo parlare di quanto è orrenda la nuova app Impostazioni di Sistema di macOS Ventura?

Di problemucci, bug, stranezze il Mac non difetta, ma in generale è più rilassante, molto meno stressante come ambiente e come interfaccia, ha bisogno di minore manutenzione e di esperienza tecnica. Insomma, almeno ci prova a non far venire i capelli dritti ai suoi utenti. E tu per chi tifi? Windows o Mac, e perché? Diccelo nei commenti, sulla nostra pagina Facebook o su Twitter.

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