Perché l'interfaccia del Mac è (così tanto) superiore a Windows?

In teoria anche Microsoft potrebbe assumere i migliori programmatori, eppure l'interfaccia del Mac è mille volte migliore di Windows: perché?
Perché l'interfaccia del Mac è (così tanto) superiore a Windows?
In teoria anche Microsoft potrebbe assumere i migliori programmatori, eppure l'interfaccia del Mac è mille volte migliore di Windows: perché?

Dire che l’interfaccia di macOS è più curata, chiara e facile da usare rispetto a Windows non è un’opinione da fanboy: è oggettivamente risaputo che Apple sia maestra nel progettare interfacce uomo-macchina. Ma perché accade? E soprattutto, cosa impedirebbe a Microsoft di assumere i  migliori ingegneri al mondo per battere Apple su questo fronte? La risposta sta nella filosofia alla base dei due ecosistemi.

Ci sono diverse ragioni per cui l’ecosistema Apple, incluse app di terze parti e gingilli mobili/indossabili, ha una curva d’apprendimento nettamente più piatta rispetto a altri sistemi come Windows.

Innanzitutto, mentre Windows e gli altri OS possono essere personalizzati all’inverosimile con temi e add-on, il Mac non permette altrettanta disinvoltura. L’omogeneità degli ambienti di lavoro può risultare castrante per alcuni utenti, ma dall’altra parte semplifica moltissimo il lavoro di chi deve offrire assistenza. Un tema modifica icone, scrivania e diversi altri importanti aspetti del sistema operativo, col risultato che il tuo cestino può diventare un buco nero in un tema spaziale, o avere colori diversi. E ciò complica inutilmente l’interazione con utenti poco esperti.

Su Mac non è possibile deviare l’interfaccia di un’app rispetto alle guide linee del sistema, oppure non è così facile. Gli strumenti che Apple mette a disposizione per gli sviluppatori consentono di creare con molto poco sforzo app che sono tutte organizzate alla stessa maniera. Ciò significa che la logica sottesa è la stessa e che, una volta imparata un’app, si sa già usare un’altra app almeno al 30%.

Certo, c’è un più di appiattimento e un po’ meno varietà, ma questo non si traduce in minore creatività; anzi, la creatività degli sviluppatori viene così domata e imbrigliata nel fornire soluzioni eleganti e innovative, senza uscire dall’alveo segnato da Apple. Risultato: le app sono coerenti come se fossero progettate dallo stesso sviluppatore, ma altrettanto potenti e versatili.

Su Mac, ci sono paletti molto rigidi su cosa l’utente può o non può fare. Pensa ai privilegi, che su Windows invece sono decisamente più laschi. Oppure al meccanismo di protezione dell’integrità di sistema chiamato, chiamato SIP, che impedisce la cancellazione accidentale di file importanti.

Infine, mentre il Mac è programma-centrico, Windows è Data-centrico. Si tratta di una distinzione sofisticata ma fondamentale. Senza entrare troppo nel tecnico, mentre Windows usa librerie condivise che permettono di utilizzare trasversalmente gli stessi dati su app diverse, in Mac ciò richiede la scrittura di molto più codice. Su Windows app diverse manipolano gli stessi dati con maggiore facilità: su Mac bisogna trovare sempre l’app che faccia esattamente al caso nostro, e bisogna usarla come ci si aspetta. Ciò rende l’ambiente più a camere stagne, tuttavia rende molto meno difficile inserire un virus tramite Macro in un documento Word

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