Oggi come il 1984?


L’annuncio della nascita dell’Open Handset Alliance, un gruppo di lavoro composto da 34 aziende (tra cui Google) per la realizzazione di un OS Open Source per dispositivi mobile, credo abbia fatto un po’ impensierire Apple, in particolare per quanto riguarda le quote di mercato del proprio gioiello iPhone che potrebbero trovare un degno rivale commerciale.

In questo scenario è molto interessante notare il parallelismo avanzato da Kottke tra lo stato attuale del mercato IT mondiale a quello del lontano 1984.

Se in quegli anni Microsoft dominava il mercato, grazie alla produzione e diffussione dei propri software, in questi anni siamo davanti sì ad un altro gigante economico, il quale però, offre servizi gratutiti web-based, è il motore di ricerca più utilizzato al mondo, ha una fitta rete di introiti ottenuti grazie alla propria tecnica di pubblicità online (adsense e adwords) e, infine, è un brand che si diffonde a macchia d’olio ogni giorno.

Tornando agli anni ’80, il mercato hardware vedeva tra i propri protagonisti IBM, Compaq e altri grandi nomi “storici” di produttori di hardaware; ad oggi, invece, l’interesse più vivo è quello legato al mondo mobile e della telefonia in generale, la quale risulta come evoluzione “naturale” del processo di sviluppo tecnologico e culturale. Per questo motivo il parallellismo trova in Motorola, T-Mobile e gli altri carrier telefonici i “pro-nipoti” delle vecchie case prodrutti di pc.

Scendendo nell’elenco, troviamo l’associazione tra ciò che fu il principale prodotto fornito da Apple negli eighties, e cioè Macintosh (hardware e OS entrambi prodotti da Apple), con iPhone (hardware e OS sempre prodotti da Apple) emblema di questo grande interesse per il mondo portable e mobile che a Cupertino hanno intuito, forse, per primi.

A concludere l’elenco, il sistema operativo più diffuso, DOS, e il suo probabile corrispettivo nei giorni che verranno, Android.

Si ripropone dunque la sempreverde querelle “open or closed?”: meglio un prodotto chiuso, ben confezionato (vedi DOS), con potenzialità determinate (limitate) dal produttore, oppure avere un prodotto “open”, cui tutti gli interessati possono mettere mano, correggere bug, personalizzare, ma che proprio in questa infinita potenzialità potrebbe risultare più instabile?

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