La Turchia bacchetta Apple per il "trattamento di serie b"

Il premier turco ha bacchettato Apple poiché dedicherebbe alla Turchia un "trattamento di seconda classe." Testuali parole.
La Turchia bacchetta Apple per il
Il premier turco ha bacchettato Apple poiché dedicherebbe alla Turchia un "trattamento di seconda classe." Testuali parole.

Il vice presidente della sezione Education presso Apple, John Couch, ha recentemente incontrato il il premier turco Abdullah Gül, come dimostrano la foto e il video pubblicati sul sito presidenziale del paese. Con l’occasione, tuttavia, Gül ha bacchettato Cupertino per aver relegato la Turchia ad un -testuali parole- “trattamento di serie b.”

La Turchia sta per dare il via ad un programma di informatizzazione della scuola pubblica attraverso i tablet, del valore complessivo di ben 4,5 miliardi di dollari; non sorprende quindi l’interessamento della mela, ma sopratutto non sorprende che il governo turco voglia prima assicurarsi un supporto linguistico adeguato. Lo scrive il sito Elma Dergisi:

Tra gli argomenti principali di discussione durante l’incontro c’era sicuramente l’iniziativa turca sui tablet, un programma da 4,5 miliardi di dollari che intende fornire 15 milioni di tablet agli scolari turchi. Pare che Apple stia spingendo per il contratto, ma le negoziazioni sembrano ancora in corso d’opera. Inoltre, si è discusso della disposizione dei tasti della vecchia versione della tastiera turca “F-keyboard” attualmente in uso sui dispositivi iOS; molte lettere, in tale configurazione, sono infatti dislocate al posto sbagliato.

E su WorldBulletin, addirittura, si parla esplicitamente di un “trattamento di seconda classe:”

Venerdì scorso, il presidente Abdullah Gül si è lamentato con i dirigenti del gigante tecnologico Apple del trattamento di seconda classe che la Turchia riceve dalla società; tutti i suoi prodotti raggiungono il mercato turco con molti mesi di ritardo rispetto agli altri paesi.

Pare di capire che il Primo Ministro abbia addirittura fatto pressioni per l’apertura di Apple Store nel paese -l’esatto contrario di quel che avviene altrove-, e che abbia espresso la volontà di incontrare Tim Cook per parlare di tutte queste questioni. Apple tuttavia, non ha replicato ufficialmente a tali richieste.

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