iPad Pro, Microsoft si prende il merito: Apple "si è accodata" al Surface

Durante un'intervista, un papavero di Microsoft si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, e ha dichiarato che il nuovo iPad Pro esiste in risposta ai dispositivi Surface.
Durante un'intervista, un papavero di Microsoft si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, e ha dichiarato che il nuovo iPad Pro esiste in risposta ai dispositivi Surface.

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Durante un’intervista a Business Insider, un papavero di Microsoft si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, e ha dichiarato che il nuovo iPad Pro esiste in risposta ai dispositivi Surface.

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“Quando abbiamo lanciato il Surface all’inizio, erano tutti scettici, “riferisce il General Manager of Surface commercial devices Ryan Gavin, “compresi loro,” cioè Apple. “E alla fine si sono accodati, e iPad Pro è un chiaro esempio di questo.”

È da un po’ che Cupertino e Redmond si punzecchiano sull’argomento. Durante la presentazione dei risultati fiscali 2012, il CEO di Apple Tim Cook aveva espresso forti dubbi sulla natura dualistica del Surface, mezzo tablet e mezzo computer: “Puoi far convergere un tostapane e un frigorifero,” aveva ironizzato; “ma non farai felice nessun utente.”

A quattro anni di distanza, arriva la risposta all’affronto, per bocca del CEO di Microsoft Nadella:

“Prendi il Surface. Tre anni fa, il formato due-in-uno era messo in discussione. Ci si domandava: serve davvero? E indovina un po’, perfino i nostri competitor hanno deciso che non è un frigorifero e un tostapane, me è davvero un due-in-uno.”

Il Surface Pro consiste in un ibrido PC-tablet processori Intel Kaby Lake, una SSD fino a 1TB, fino a 16GB RAM, and scheda grafica Intel Iris Plus 640, con porte USB 3.0, microSD e Mini DisplayPort. iPad Pro, invece, è un tablet puro, con un Sistema Operativo ottimizzato per il Touch Screen, profondamente differenziato dai portatili e computer fissi con la mela. Eppure, è innegabile che il nuovo modello da 10.5″, soprattuto in abbinamento con iOS 11, rappresenti quanto di più simile ad un ibrido sia mai uscito dalle fucine di Cupertino.

Per come la vediamo noi, tuttavia, qui Microsoft c’entra poco. Semmai, Apple aveva la coda di paglia per le legittime lamentele degli utenti professionisti, abbandonati a sé stessi con configurazioni preistoriche del Mac Pro, iMac dalla componentistica del pleistocene e MacBook Pro con limiti di RAM considerati inadeguati nel 2017. Tant’è che gran parte dei prodotti e del software presentati lo scorso giugno si rivolgono soprattutto a professionisti, grafici e sviluppatori: è il modo della mela di farsi perdonare anni di disinteresse e trascuratezza.

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