Apple e altre 5 si accordano sulla protezione della privacy

In seguito alla serie di scandali sulla privacy degli utenti mobili che ha colpito soprattutto Google e Apple, le principali società high tech si sono accordate sui principi basilari da rispettare.
Apple e altre 5 si accordano sulla protezione della privacy
In seguito alla serie di scandali sulla privacy degli utenti mobili che ha colpito soprattutto Google e Apple, le principali società high tech si sono accordate sui principi basilari da rispettare.


In seguito al vespaio di polemiche sollevate dalle statistiche di Forbes sulle app che trasmettono dati sensibili all’insaputa dell’utente, Apple, Microsoft, Google, HP, Amazon e RIM hanno firmato nelle scorse ore un documento ufficiale in cui si impegnano a rispettare alcuni comuni vincoli sulla privacy degli utenti. Uno sforzo di trasparenza apprezzabile e assolutamente dovuto, necessario per regolamentare il mercato mobile.

L’annuncio risale a pochissimo fa. Apple e altre cinque importanti società si sono accordate sui princìpi che governano l’uso dei dati sensibili all’interno del mercato delle app mobili:

L’accordo con le piattaforme è stato designato per assicurarsi che le app mobili soddisfino il California Online Privacy Protection Act. L’atto richiede agli operatori di siti Web commerciali e servizi online, incluse le app mobili, che raccolgono dati personali atti a identificare gli utenti californiani di mettere bene in evidenza la propria policy riguardo la privacy.

La prima delle cinque regole stilate stabilisce che “un’app con accesso ai dati personali debba mostrare prima una descrizione della policy sulla privacy, con informazioni chiare e complete riguardo la raccolta, l’uso e la condivisione di tali dati.” Inoltre, e qui siamo alla seconda, gli sviluppatori saranno tenuti a indicare di volta in volta i link ai rispettivi siti Web con le indicazioni volte alla tutela della privacy. Il terzo principio richiede agli utenti di segnalare eventuali abusi, mentre il quarto impone alle società di porvi rimedio. L’ultimo punto, infine, stabilisce la reciproca volontà di continuare a lavorare su questo terreno assieme.

Una risposta forte, dettata dalle nuove necessità nate in seguito agli ultimi scandali sulla materia, non per ultimo quello di Google e Safari. Interrogata da due membri del Congresso sulle misure che intendesse adottare, Apple ha risposto con una nuova versione di iOS -in arrivo a breve- che correggerà il tiro introducendo controlli specifici per l’accesso alla Rubrica e ai calendari personali.

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