Apple ci ripensa: il Mac Pro non è più nuovo

In seguito ai malumori espressi dai clienti e dagli addetti ai lavori in seguito all'aggiornamento "minimal" del Mac Pro, Apple ha ritirato la dicitura che su App Store lo proponeva come "nuovo."
In seguito ai malumori espressi dai clienti e dagli addetti ai lavori in seguito all'aggiornamento "minimal" del Mac Pro, Apple ha ritirato la dicitura che su App Store lo proponeva come "nuovo."

Subito dopo il WWDC 2012, sull’Apple Store sono subito comparsi i nuovi modelli di MacBook Air, MacBook Pro e Mac Pro, e su ognuno di essi capeggiava un piccolo badge con su scritto “nuovo”; poi, dopo qualche pesante critica -compresa quella d’un ex ingegnere di Cupertino- la dicitura per il Mac Pro è letteralmente scomparsa.

Il fatto è che l’ultimo aggiornamento minimalista al Mac Pro non è proprio andato giù allo zoccolo duro dei clienti della mela, da troppo tempo assetati di novità. Nessun update al design, niente porta USB 3.0 o Thunderbolt, e neppure configurazioni moderne: si è oggettivamente trattato d’un contentino in risposta al malcontento diffuso.

Poi, ora che Tim Cook in persona ha confermato un importante redesign ma solo nel 2013, apriti cielo. Andy Hertzfeld, un ex ingegnere Apple ora assoldato tra le falangi di Mountain View, ha espresso su Google+ tutta la propria insoddisfazione:

La prossima generazione di MacBook Pro annunciata oggi al WWDC sembra fantastica. Ne ho ordinato subito uno, non vedo l’ora di iniziare ad usarlo. Sfortunatamente, l’euforia è stata mitigata dal mio disappunto nei confronti dello striminzito mezzo update che ci ha lasciato silenziosamente in eredità il Mac Pro oggi… Le specifiche del “nuovo” Mac Pro non sono cambiate quasi per niente, a parte un minuscolo incremento non sequenziale del clock del processore. E ancora non c’è una Thunderbolt, ancora non c’è USB 3.0, né SATA III o migliorie nella velocità della RAM. Sembra che sia cristallizato nel 2010. L’unica cosa che è ancora high-end è il suo prezzo esagerato…

E così, in poche ore, qualcuno a Cupertino -saggiamente- ha ritenuto fosse meglio rimuovere quel beffardo badge blu; aveva troppo l’aria della beffa dopo il danno. Già, perché molti professionisti che hanno investito in software e architetture con la mela, spesso utenti leali e di vecchio corso, si ritrovano ora con hardware datato e costosissimo.

Tutti gli sforzi sono incentrati verso iOS e i dispositivi mobili del futuro, c’è poco da fare. Un pensierino ai clienti storici, però, si poteva anche farlo. Dopotutto, mica era gratis.

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