App Store, timidi cenni di apertura da Apple sui pagamenti alternativi

Le multe in Olanda e le pressioni di UE e Antitrust di mezzo mondo hanno convinto Apple a allargare le maglie dei pagamenti su App Store.
Le multe in Olanda e le pressioni di UE e Antitrust di mezzo mondo hanno convinto Apple a allargare le maglie dei pagamenti su App Store.
App Store, timidi cenni di apertura da Apple sui pagamenti alternativi

I 50 milioni di multa comminati dall’Antitrust dei Paesi Bassi e le pressioni da parte del Parlamento UE hanno spinto Apple verso più miti consigli. E così, nonostante una fiera opposizione, alla fine ha acconsentito all’apertura verso sistemi di pagamento alternativi ad App Store, e ha eliminato una serie di complicazioni inutili per gli sviluppatori.

D’ora in avanti, alcuni tipi di app come Netflix o Amazon Prime (Apple le definisce “app Reader”), potranno reindirizzare gli utenti al di fuori dell’App Store verso il proprio sito Web per l’iscrizione e il pagamento; una novità storica, rispetto all’approccio iniziale. Spiega Apple:

“Le app possono consentire agli utenti di accedere a contenuti precedentemente acquistati o agli abbonamenti (nello specifico: riviste, giornali, libri, audio, musica e video). Le app Reader possono offrire la creazione di account con piani gratuiti e funzionalità di gestione dell’account per i clienti esistenti. Gli sviluppatori delle app Reader possono sfruttare l’External Link Account Entitlement per fornire link informativi nelle loro app e portare gli utenti verso un sito web di proprietà o responsabilità dello sviluppatore per gestire o creare un account.”

Che poi è quello che le Antitrust di mezzo mondo, inclusa quella giapponese, chiedono a Cupertino da mesi; ma ci sono delle limitazioni: le app Reader infatti non possono offrire acquisti in-app, né servizi in tempo reale e face-to-face. Il che, dovessi dire la nostra, è anche ragionevole. Inoltre, app come i social network non sono considerate app Reader.

Semplificazione per gli Sviluppatori

Nei Paesi Bassi, l’Autorità per il mercato e i consumatori (ACM) chiede da tempo ad Apple di permettere agli sviluppatori di accettare sistemi di pagamento alternativo sulle app di dating. Cupertino l’aveva permesso, più o meno, ma con una procedura piuttosto complicata che costringeva gli sviluppatori a caricare due versioni della propria applicazione su App Store: una per il mercato olandese (con sistemi di pagamento alternativi, dunque) e una per tutti gli altri mercati.

Questo complicato meccanismo ora è stato eliminato, e gli sviluppatori sono autorizzati a pubblicare una sola versione dell’app che includa metodi di pagamento alternativi, ma solo nei Paesi Bassi e sui dispositivi iOS e iPadOS. Inoltre, gli sviluppatori dovranno adeguatamente informare i clienti “che stanno per fare pagamenti su sistemi esterni, e sul potenziale impatto che questa scelta potrebbe avere” su di loro.

Se questo basterà a fermare il flusso di multe da 5 milioni a settimana, lo scopriremo nelle prossime ore.

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