Adobe: Flash Mobile è morto? Colpa (anche) di Apple!

Leggi su Melablog le parole di Mike Chambers di Adobe.
Leggi su Melablog le parole di Mike Chambers di Adobe.

Come sicuramente saprete, Adobe ha ufficialmente annunciato di non voler più supportare Flash per dispositivi mobili a favore di HTML5 e degli app store, dando così luogo a quella che è stata definita come l’ultima vittoria di Steve Jobs sul mercato. Ma le polemiche che nel corso degli anni hanno avuto ampio spazio nei rapporti tra Adobe ed Apple sembrano non volersi calmare: Mike Chambers, Principal Product Manager della piattaforma Flash, ha infatti pubblicato un post sul proprio blog per chiarire i motivi dietro la scelta effettuata dalla propria società negli ultimi giorni, non risparmiandosi qualche frecciatina nei confronti della stessa Apple.

La prima ragione citata da Chambers è infatti il raggiungimento della consapevolezza che Flash Player non avrebbe mai potuto raggiungere sulla scena mobile la “stessa onnipresenza” della sua versione desktop, sia a causa della frammentazione del mercato mobile, sia a causa del fatto che una delle principali piattaforme (Apple iOS) non permetteva l’uso del Flash Player all’interno del browser. A tale affermazione, Chambers aggiunge quanto segue:

“Qualsiasi cosa potessimo fare, Flash Player non sarebbe stato disponibile su iOS di Apple in nessun momento del futuro prossimo”

A ogni modo, è lo stesso Chambers ad ammettere che le migliorie introdotte ad HTML5 e il supporto che questa tecnologia ha ormai dappertutto, abbiano portato alla scelta di escludere Flash dal mercato mobile, anche se nel post si insiste sul tentativo di Adobe di mettere Flash alla pari proprio con HTML5, condizione però mai raggiunta. Il discorso di Chambers si sposta poi anche sugli app store, non citando chiaramente Apple più di tanto (ma c’era bisogno?):

“Le piattaforme mobile hanno reso molto facile trovare nuovi contenuti e applicazioni dando integrazioni strette tra gli app store (Apple App Store, Android Marketplace, ecc.) e il sistema operativo. In generale, gli utenti non guardano al web sui dispositivi mobili per trovare contenuti ricchi (come giochi e applicazioni).”

Tra le proprie considerazioni finali, Chambers ha poi ammesso che lo sviluppo di Flash su mobile avrebbe richiesto “molte più risorse” di quanto inizialmente programmato da Adobe, vista l’esigenza di dedicare parti specifiche del proprio staff ai diversi fornitori di sistemi operativi mobile e produttori di hardware:

“Per ogni nuovo dispositivo, browser o sistema operativo rilasciato, le risorse avrebbero dovuto sviluppare, testare e supportare il Flash Player. È un qualcosa di non scalabile o sostenibile.”

Insomma, quella di Mike Chambers sembra alla fine più una presa di coscienza e un’ammissione di colpa piuttosto che un vero e proprio attacco nei confronti di Apple, verso la quale comunque l’impiegato di Adobe riesce comunque a togliersi qualche sassolino. Personalmente, al di là di guerre di religione, ho sempre creduto che Apple fosse nel giusto nello scegliere di escludere una tecnologia che – per ammissione dello stesso Chambers – non aveva l’adeguato supporto in termini di persone alle proprie spalle. I motivi citati più volte da Steve Jobs in passato, a questo punto non dovrebbero più sembrare così fuori dal mondo anche a chi ha sempre supportato Adobe in questa battaglia.

Via | Appleinsider.com
Foto | ZDnet

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