Apple farà Ping o sarà un Flop?


Tra i vari annunci del keynote di mercoledì sera, escludendo Apple TV che agli italiani può mettere solo tanta invidia, una delle vere novità è stata Ping.
aWillito vi ha già descritto il funzionamento: si tratta di un social network musicale integrato in iTunes, pensato per seguire i profili degli artisti e per conoscere i gusti musicali degli amici.

È il primo social network creato da Apple, quindi ha magnetizzato intorno a sé una grande attenzione. Su Twitter molti di voi ci hanno detto di essersi già iscritti a Ping, ma altrettanti hanno rivelato una velata delusione.

La speranza di chi scrive è che Ping sia semplicemente un progetto acerbo, perché allo stato attuale lo percepisco ben al di sotto del suo potenziale. Per quanto semplice da usare, questo sistema è ancora troppo debole e limitato, specialmente per chi ha usato social network musicali concorrenti.

Per segnalare ai nostri amici un brano o un album in modo automatico dobbiamo acquistarli, oppure dovremo cercarli manualmente nello store ed usare il menu contestuale accanto ai pulsanti d’acquisto. Non c’è nessuna funzione di scrobbling, cioè di condivisione di quello che stiamo effettivamente ascoltando adesso. Last.fm tirerà un respiro di sollievo.
Oltre a questo limite, Ping ne ha tanti altri “nativi”: si può utilizzare solo da iTunes o iPhone, quindi taglia fuori gli utenti Linux e tutti gli utenti che vorrebbero utilizzarlo anche dal PC dell’ufficio (dove, magari, non si installa iTunes). Non è possibile condividere messaggi di stato generici ma solo messaggi abbinati a prodotti dello store o profili di Ping, eppure potrei voler dire “Oggi ho voglia di musica ska”, no? Altro limite, giusto per elencarne qualcuno, è la completa chiusura di questo sistema agli altri social network. Non posso condividere il mio stato da Ping a Facebook o Twitter. In un mondo in cui tutti hanno almeno un profilo sui social network, non farli comunicare è una mossa rischiosa. Anche la funzione Facebook Connect, che dovrebbe aiutarci a trovare gli amici in poco tempo, è stata bloccata all’ultimo minuto da Facebook, ed attualmente non risulta disponibile.
Altro limite indicato da molti di voi è l’assenza di molti musicisti da questo social network. L’idea di Apple è molto bella: quando ti capita di comprare un disco da MediaWorld e poterne parlare subito lì in negozio, con il tuo cantante preferito? Su iTunes Store si può fare, e la distanza artista-ascoltatore sembra finalmente azzerata. Probabilmente è solo questione di tempo: tra poco anche gli altri artisti italiani e stranieri faranno carte false per salire sul carro.

Se Apple ha creato Ping è stato solo per creare un nuovo veicolo di marketing per iTunes Store. L’idea non è malvagia, in fondo è marketing intelligente: io ho interesse a scoprire la musica dei miei amici, e magari ad acquistarla. Ma se questo è l’unico interesse di Apple, non è così per l’iscritto. Un utente userà intensivamente Ping solo se avrà la sensazione di poter dire qualcosa a tutti i suoi amici, con semplicità e in qualunque condizione. Userò Ping se i miei amici mi troveranno interessante, e se potrò “intrattenerli” e intrattenermi con loro senza sforzo. Voglio il corrispettivo della chiacchierata tra amici mentre accendiamo lo stereo, non mentre passeggiamo tra gli scaffali di un Media Store. Solo raggiungendo una maggiore versatilità, e seguendo questa logica, Ping non sarà un semplice corollario di iTunes Store, ma un vero e proprio social network. Altrimenti, come dicono in molti, il rischio è di ritrovarsi con un altro Google Wave: tutti ce l’hanno, nessuno lo usa davvero. E voi, vi innamorerete di Ping?

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