Trump proroga il ban su TikTok negli Stati Uniti per altri 90 giorni

Donald Trump proroga il divieto su TikTok per 90 giorni, consentendo alla piattaforma di rimanere operativa nonostante le tensioni con la Cina.
Trump proroga il ban su TikTok negli Stati Uniti per altri 90 giorni
Donald Trump proroga il divieto su TikTok per 90 giorni, consentendo alla piattaforma di rimanere operativa nonostante le tensioni con la Cina.

La piattaforma social TikTok, popolare soprattutto tra le generazioni più giovani, si trova nuovamente al centro di un intricato scontro geopolitico. L’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Trump, ha concesso una nuova proroga di 90 giorni per evitare il temuto ban negli Stati Uniti, posticipando al 19 giugno l’ultimatum che obbliga TikTok a separarsi dalla proprietà cinese. Si tratta della terza estensione concessa, che mantiene lo stato di incertezza legale per la piattaforma.

La controversia si colloca in un quadro di crescenti tensioni con la Cina, alimentate da un contesto di guerre commerciali e misure protezionistiche. La società madre di TikTok, ByteDance, si trova in una posizione particolarmente delicata: non può procedere con la cessione delle sue operazioni statunitensi senza l’approvazione del governo cinese, che ha mostrato segni di resistenza in risposta ai dazi imposti da Washington.

Nonostante l’incertezza, TikTok continua a essere pienamente operativo negli Stati Uniti, con milioni di utenti che utilizzano l’app quotidianamente. La piattaforma rimane disponibile per il download negli store digitali, e le restrizioni non possono essere applicate fino alla scadenza della proroga. Questo limbo legale ha consentito a TikTok di mantenere la sua rilevanza e popolarità, ma il futuro resta avvolto nel dubbio.

La vicenda TikTok rappresenta un caso emblematico delle complesse dinamiche globali che intrecciano tecnologia, politica e economia. Da un lato, gli Stati Uniti considerano la piattaforma una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale, temendo che i dati degli utenti possano essere utilizzati dal governo cinese. Dall’altro lato, la Cina vede le pressioni statunitensi come un attacco diretto alla sua sovranità e alle sue aziende tecnologiche, in un contesto di competizione globale sempre più serrata.

Le negoziazioni per una possibile vendita delle operazioni statunitensi di TikTok sono state complicate da numerosi fattori. La pandemia globale ha ulteriormente rallentato i progressi, mentre i potenziali acquirenti americani, come Microsoft e Oracle, hanno dovuto affrontare sfide legali e politiche. ByteDance, nel frattempo, si è trovata a camminare su un filo sottile, cercando di bilanciare le richieste di Washington con le restrizioni di Pechino.

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