iPhone X: Apple ha osato troppo, ma non aveva alternative

Con iPhone X, Apple ha fatto male i conti. E ora si ritrova per la prima volta ad affrontare una crisi delle catene di produzione senza precedenti. Ha osato troppo, ma non aveva scelte.
Con iPhone X, Apple ha fatto male i conti. E ora si ritrova per la prima volta ad affrontare una crisi delle catene di produzione senza precedenti. Ha osato troppo, ma non aveva scelte.

Con iPhone X, Apple ha fatto male i conti. E ora si ritrova per la prima volta ad affrontare una crisi delle catene di produzione senza precedenti. Ha osato troppo, ma non aveva scelte.

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Un duro articolo di Bloomberg analizza i punti deboli che stanno portando alla débâcle di Apple, e che tra pochi mesi sarà evidente anche ai non addetti ai lavori. Cupertino ha perso la storica capacità di domare la catena produttiva. Basta guardare all’andamento delle vendite dei fornitori di iPhone X (dati resi pubblici per legge a Taiwan) per rendersi conto della “debolezza endemica” che li ha colpiti: il desiderio di innovazione della mela si sta scontrando coi limiti dell’industria.

Il Peccato Originale

Tutto è iniziato quando Apple ha deciso di adottare i display OLED per l’ultima generazione di telefoni. Tim Cook sapeva che avrebbe dovuto rivolgersi necessariamente alla nemica Samsung per ottenerli nelle quantità e nella qualità che gli servivano, ma ha sperato anche che le fabbriche reggessero alle richieste e magari che altri produttori si accodassero presto. “Evidentemente,” scrivono gli analisti, “si sbagliava.”

La decisione di adottare un design privo di cornice, poi, ha dato il colpo di grazia. I tentativi falliti di incastonare il Touch ID nel display hanno portato di conseguenza all’adozione del riconoscimento facciale come unico sistema biometrico disponibile (il ritorno alle password era impensabile). E qui è nata l’altra grana: le difficoltà nella produzione del modulo Romeo e Giulietta che rende possibile Face ID e Animoji. “Anche in questo caso, Apple ha sovrastimato le potenzialità della catena delle forniture, ed è rimasta invischiata nei colli di bottiglia.”

Lo Scenario Peggiore

Non c’è dubbio che ci saranno ritardi enormi nelle consegne, e la domanda sarà probabilmente elevata. La questione è che non ci saranno abbastanza iPhone X per tutti. E c’è pure di peggio: Apple rischia di non intercettare la domanda durante le festività, e questo sì che sarebbe un danno gigantesco. Una prospettiva che non piace a Wall Street e che sta già innervosendo parecchio gli investitori.

Senza Scelta

A questo punto, ci domandiamo però: c’erano veramente altre strade? Era veramente un’ipotesi accettabile che l’iPhone di quest’anno fosse iPhone 8? La verità è che Apple ha giocato d’azzardo e ha perso la scommessa, ma non poteva fare altrimenti: tutti i competitor oramai hanno modelli di punta con display OLED, e molti di essi hanno già design privi di cornice. Per dirne una, Essential Phone ora costa 499$ con memoria da 128GB, cioè 200$ in meno del prezzo precedente; alla metà del costo di un iPhone X, fornisce caratteristiche di tutto rispetto, compreso un design molto simile. Per il decimo anniversario di iPhone, la mela ha puntato in alto, troppo in alto, e ora è vittima della propria ambizione: è proprio il suo successo che le impedisce di sfornare le quantità di telefoni che potrebbe vendere.

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