Marchionne su Apple Car "Non dovrebbero produrla da soli"

Il CEO di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, torna a parlare di Apple Car, l'auto elettrica in fase di studio a Cupertino. E suggerisce alla mela di trovarsi un partner con cui affrontare la fase di progettazione e sviluppo.
Il CEO di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, torna a parlare di Apple Car, l'auto elettrica in fase di studio a Cupertino. E suggerisce alla mela di trovarsi un partner con cui affrontare la fase di progettazione e sviluppo.
Marchionne su Apple Car

Al Salone di Ginevra 2016, il CEO di Fiat Chrysler Sergio Marchionne torna a parlare di Apple Car, l’auto elettrica in fase di studio a Cupertino. E suggerisce alla mela di trovarsi un partner con cui affrontare la fase di progettazione e sviluppo. Uno a caso, ovviamente.

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È cambiata la posizione di Marchionne su Apple Car; se l’anno scorso di limitava a tributare onori e rispetto a Tim Cook (“Qualsiasi cosa faccia Apple, io non la prendo alla leggera perché è un’azienda con un capacità elevate e con disponibilità finanziaria superiore alla nostra”), ora invece gli suggerisce tra le righe di collaborare coi grandi gruppi automobilistici.

Fare auto è “un business complesso” e Cook dovrebbe farsi passare certi pruriti; “se hanno la voglia irrefrenabile di creare un’auto, gli consiglio di stendersi un attimo e attendere che passi. Malattie come questa vanno e vengono, ma poi ci si riprende, non sono letali.”

Alcuni produttori, tipo Mercedes, hanno già chiaramente fatto capire che non intendono diventare la Foxconn delle auto per Cupertino, ma evidentemente a Marchionne -che si autodichiara “fanatico Apple”- questa possibilità non dispiace troppo.

“Immagino che possediamo la credibilità necessaria per essere uno dei partner a cui hanno guardato” ha dichiarato. “Ci sono parti di noi che sarebbero interessanti per loro. Apple ha un linguaggio, e bisogna essere capace di parlarlo.” E sarà sicuramente così, fatto sta che l’accordo era stato inizialmente cercato con BMW e non con FIAT, ma poi le trattative sono cadute nel nulla di fatto.

Vedremo se Tim Cook abboccherà all’amo; oramai è chiaro che le 1.000 persone che lavorano al Progetto Titan in California non sono più un segreto per nessuno.

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