Il CEO di Time Warner Cable scivola su AirPlay

Parlando in una intervista al New York Times, il CEO di Time Warner Cable CEO Glenn A. Britt si è lasciato scappare un dettaglio infelice: non conosce AirPlay, ovvero la tecnologia che rischia di seppellire le tv via cavo.
Parlando in una intervista al New York Times, il CEO di Time Warner Cable CEO Glenn A. Britt si è lasciato scappare un dettaglio infelice: non conosce AirPlay, ovvero la tecnologia che rischia di seppellire le tv via cavo.


In una recente intervista al New York Times:, il CEO di Time Warner Cable CEO Glenn A. Britt ha commesso un tragico errore. Nonostante il ruolo istituzionale e la dichiarata passione per i dispositivi con la mela, infatti, ha raccontato candidamente di non conoscere AirPlay, ovvero quella tecnologia che sta per travolgere e seppellire l’intero settore delle tv via cavo.

Chissà, forse non è Zuckerberg ad essere eccentrico nelle abitudini e “immaturo” nell’abbigliamento; forse è solo il mondo della finanza che è stato colonizzato da uomini di una certa età, tutti conformati allo stesso modello serioso. Di sicuro, a sentire il CEO di Time Warner Cable cascano davvero le braccia; l’uomo, nonostante una posizione che immaginiamo lautamente remunerata, sembra non avere la benché minima idea delle possibilità della tecnologia attuale:

“Non sono sicuro di cosa sia AirPaly” ha detto, sebbene abbia sottolineato di essere un appassionato cliente Apple. “Oggi vogliamo essere su ogni schermo. Oggi è un po’ farraginoso riuscire a programmare da Internet alla TV -non è invece così difficile raggiungere l’iPad. La vera difficoltà sta nelle tubature; a quali cavi ti connetti, a quale dispositivo usi. E così, l’attuale Apple TV, quel gingillo a forma di dischetto da hockey, non fa veramente nulla per aiutarti a portare il materiale di Internet sulla TV di casa.

Viene quindi da domandarsi a che cosa serva quel “disco da hockey” -coi suoi MLB, NHL, le partita della NBA e i film di Netflix- se non a risolvere proprio questo problema. E quale sarebbe lo scopo di YouTube, MLB.tv, WatchESPN e tutte le altre app col supporto ad Airplay se non questo? E infine, anche uscendo dall’ecosistema con la mela, possibile che costui non abbia mai neppure sentito nominare affari come Boxee Box, Roku o l’ultimo grido del momento, cioè le Google TV?

Su questo punto specifico, Britt appare più ferrato. Afferma che, nella sua visione delle cose, una smart TV è meglio d’un set top box perché possiede il software e i chip necessari al suo interno senza la necessità di componenti aggiuntive. Vero. Ed è questa probabilmente la ragione per cui Apple sta seriamente pensando di lanciare la sua iTV. A quel punto, e sempre che non sia troppo tardi, sarà il caso che a Time Warner facciano un ripassino sulla materia.

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