iCloud e logo della mela: i trademark della discordia

Se in Arizona iCloud Communications rinuncia alla battaglia legale con Cupertino per il trademark iCloud, in Cina parte la crociata contro Fangguo Food Co. accusata di aver plagiato il logo della mela.
Se in Arizona iCloud Communications rinuncia alla battaglia legale con Cupertino per il trademark iCloud, in Cina parte la crociata contro Fangguo Food Co. accusata di aver plagiato il logo della mela.


Non c’è mai pace per gli avvocati di Cupertino, è vero, ma qualche volta piovono pure inaspettate buone notizie. E così, mentre in Cina ha inizio una battaglia legale con Fangguo Food Co. per l’eccessiva somiglianza del suo logo alla mela morsicata, in Arizona una società del posto rinuncia toutcourt a perseguire Apple per la violazione del trademark “iCloud.”

Operava sin dal 2005 col nome di iCloud Communications, con investimenti in materiale promozionale e pubblicità: così, una società di Phoenix, ha formalmente trascinato Apple in tribunale con l’intento di ricevere giustizia e magari anche un un congruo indennizzo in denaro. Poi, lo scorso primo settembre, ha semplicemente abbandonato il tutto senza neppure chiedere pretendere un rimborso delle spese legali, ha chiuso il sito geticloud.com e ha cambiato nome in Clear Digital Communications e PhoenixSoft.

E mentre le cose negli Stati Unti si aggiustavano, altre se ne guastavano dall’altra parte del globo. Il logo che vedete a sinistra nell’immagine qui sopra appartiene infatti alla Fangguo Food Co., una società cinese con sede nel Sichuan che si è vista recapitare una lettera dallo studio legale Zhucheng, rappresentate di Apple. L’accusa, affermano quelli di Go Chengdoo, è di aver imitato troppo fedelmente la forma circolare, la foglia superiore e il quadrante mancante dela mela. A nulla sono valse le spiegazioni del CEO di Fangguo Zhao Yi, che ha recentemente affermato:

C’è una foglia e per questo dicono che sia una mela, ma ci sono anche due caratteri cinesi… anche l’orientamento è diverso, e il nostro logo ha una forma totalmente diversa. Senza contare che non avevo mai sentito neppure parlare di Apple.

Il problema, tuttavia, è di tipo tecnico. Fangguo infatto avrebbe registrato il proprio trademark in ben 16 categorie di prodotti piuttosto eterogenei, tra cui “notebook computers” e “electronic-game software” nella speranza di invogliare qualche finanziatore interessato ad una partnership strategica nell’IT, ma ciò è stato sufficiente perché a Cupertino suonassero gli allarmi.

A dire di Zhao Yi, il logo in questione è stato creato nei lontani anni ’80 e per questa ragione sarebbe legittimo, senza contare oltretutto che, privato della foglia sul picciolo, somiglierebbe sinistramente ad “una bomba.” Su entrambe le questioni, ad ogni buon conto, Apple ha ostentato il solito no-comment.

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