Dei genitori fanno causa ad Apple per la gestione delle vendite nelle app



Garen Meguerian, un genitore della Pennsylvania, ha fatto causa alla Apple sostenendo che la compagnia non presta abbastanza attenzione alla prevenzione di acquisti da parte di bambini. In particolare, lo sdegno dei genitori riguarda la possibilità di comprare estensioni o contenuti addizionali dall’interno delle app.

Il problema sono cominciati per la famiglia Meguerian quando la loro figlia di 9 anni ha scaricato dall’App Store i giochi gratuiti Zombie Cafe, Treasure Story e City Story. Poco dopo, la ragazzina ha iniziato a comprare denaro virtuale per i giochi, usando un’opzione dall’interno delle applicazioni. I genitori non si sono accorti subito che la figlia stesse spendendo soldi giocando e la spesa finale è ammontata a 200$ (circa 140€).

“Questi giochi creano una forte dipendenza e sono progettati per quello”, ha dichiarato la madre, “spingono i ragazzi a giocare e a comprare grandi quantità di denaro virtuale per andare avanti nel gioco”. In discussione è il filtro famiglia di iOS che permette un tale meccanismo. In particolare, la denuncia sottolinea che le password richieste per acquistare un’app su App Store e per comprare un’estensione dall’interno della app sono le stesse. Questo meccanismo è debole, secondo la famiglia Meguerian che chiede che la causa sia considerata una class-action e che le vengano rimborsati i danni e le spese legali.

Non è il primo caso di un bambino che effettua acquisti sconsiderati online. Un bambino di 8 anni ha recentemente speso 1400$ (970€) comprando puffragole per il gioco Smurf’s Village. Apple ha reagito rivedendo le condizioni di sicurezza del nuovo filtro famiglia di iOS 4.3.

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