Apple mette fine agli squatter su Mac App Store



A inizio mese, numerosi sviluppatori avevano visto il nome della propria applicazione già riservato su Mac App Store. Ovviamente questo non aveva bloccato il processo di invio del proprio software al nuovo store online di Apple, però avevano dovuto cambiare nome; procedura antipatica perché meno facilmente riconoscibili dall’utenza, sopratutto se l’app era già installata e nota.

Inutile specificare che Apple aveva ricevuto molte lamentele per questi “furti d’identità”. Il problema è stato infine identificato e risolto da Apple, visto che la colpa risiede nella gestione che fanno gli Store online di Cupertino dei nomi delle applicazioni sottoposte.

Com’è noto, le regole del Mac App Store prevedono la rimozione di un’app dopo tre mesi dalla data della sua registrazione, nel caso questa non venga mai inviata per la revisione. Buon numero di sviluppatori aveva quindi registrato il proprio software per Mac sull’App Store, sperando di adattarlo a iOS un giorno. Scaduti tre mesi, nessuna versione mobile era stata pubblicata, ma lo Store non ha mai provveduto alla cancellazione dell’app.

Il risultato grottesco è che, con l’apertura dello Store di applicazioni per Mac, gli sviluppatori avevano trovato il proprio software già registrato… da se stessi.

Adesso sembra che Apple Store abbia corretto questa dimenticanza e che i nomi di applicazioni riservate ma non inviate dopo 3 mesi siano stati resi di nuovo liberi.

[Via macgeneration | Foto Martin Knudsen]

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