Guerra aperta tra Apple e Google a suon di multi-touch (e non solo)


Una feature mancante del Nexus One, pienamente supportata da Android, è la tecnologia multi-touch quella tecnologia tanto cara ad Apple che, in parte, è stata uno dei motivi che ha motivato la diffusione di iPhone.
Dopo anni di rapporti fatti di collaborazioni a denti stretti e “sorrisi di circostanza”, Google ha rincarato la dose e ha chiarito i termini della competizione, per chi non se ne fosse ancora reso conto: Google è in tutto e per tutto un competitor di Apple.

Con il rilascio di un aggiornamento over-the-air per Andorid che va ad abilitare il multi-touch per quanto riguarda browser, gallery e navigazione delle mappe, Google sferra l’ultimo colpo in termini di attacchi diretti ad Apple. Tra le novità che questo aggiornamento di Android introduce, difatti, si nota il completo supporto alla funzionalità pinch-to-zoom, il gesto di allontanare/avvicinare l’indice dal pollice per ingrandire/rimpicciolire una immagine.

Viene da domandarsi: perché soltanto ora è stato rilasciato questo aggiornamento? Nessuna motivazione ufficiale è stata fornita e il poco apprezzamento della tecnologia multi-touch, espresso tempo fa da parte di Andy Rubin, capo dello sviluppo Andorid, risulta decisamente dubbio.

E’ in un contesto più ampio che tutto ciò acquisisce significato: la scorsa estate Eric Schimdt, un tempo membro del consiglio di amministrazione di Google ed Apple, decide di dimettersi dal board di quest’ultima. Si aggiunga il rilascio di Chrome per Mac che va a posizionarsi a fianco di Safari, il browser Apple conosciuto per la sua velocità e “leggerezza”, e ne mina dunque le quote di mercato.
Anche l’iPad, ultimo prodotto Apple introdotto la scorsa settimana, trova in un concept quello che potrebbe essere il suo arcinemico creato proprio da Google, un tablet che monta Chrome OS che verrà (forse) commercializzato in futuro.

E non accenniamo al fatto della “telenovela” riguardante l’applicazione Google Voice e alla sua assenza dall’App Store, ora superata grazie ad una versione web-based della stessa.

La guerra è sempre sbagliata, ma quando a farla sono due (o più) aziende sui loro prodotti e servizi, gli utenti finali e futuri acquirenti non hanno che da guadagnarci, no? Viva la competizione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti