iWatch, i media si scatenano sull'orologio che non c'è

La stampa generalista ha già decretato il successo rivoluzionario dell'iWatch. Quella di settore, invece, l'ha già bocciato. Vi spieghiamo noi perché hanno torto un po' tutti.
La stampa generalista ha già decretato il successo rivoluzionario dell'iWatch. Quella di settore, invece, l'ha già bocciato. Vi spieghiamo noi perché hanno torto un po' tutti.

Sono quasi tre anni che noi di Melablog parliamo del fantomatico iWatch, lo smartwatch con la mela sopra, ma la stampa generalista sembra essersene accorta solo adesso. Dopo che il New York Times ha pubblicato una succosa indiscrezione sulla sperimentazione in corso a Cupertino di uno smartwatch con vetro curvo, infatti, i media hanno iniziato ad agglomerare in modo confuso rumors, aspettative degli utenti, note degli analisti e perfino i fumetti; Qualcuno, poi, si è perfino sperticato in ardite analisi economiche e profezie di insuccessi epici. Ma lo sanno che l’iWatch non esiste?

Il titolo e l’incipit proposta da AGI è quanto mai illuminante: Rrivoluzione in casa Apple, Coupertino punta tutto sull’iWatch” e già qui qualcosa non torna. Perché parlare di rivoluzione per un prodotto che non abbiamo ancora visto e che, soprattutto, è stato già realizzato da diverse altre startup? Ce ne sono già a bizzeffe: Pebble, I’mWatch, nPulse, LiveView, fate la vostra scelta. E perché Cupertino dovrebbe “puntare tutto” su un dispositivo companion? Fino a quando non ne vedremo uno, insomma, tutte queste iperboli servono solo a richiamare qualche clic in più.

Leggete il resto dell’articolo:

Ce l’avevano Dick Tracy, l’ispettore Gadget e James Bond, ma presto l’orologio delle meraviglie potrebbe essere al polso di chiunque. O almeno di chiunque possa/voglia sborsare le cifre che Apple imporra’ per un gadget da sogno.

Non sappiamo neppure se esiste, e il Briatore di turno parla già di “gadget da sogno.” Ma la conclusione è addirittura fantascientifica:

Il nome piu’ probabile? IWatch, naturalmente, e secondo gli investitori potrebbe soppiantare l’iPhone nel giro di una decina d’anni.

Come un orologio possa soppiantare uno smartphone intero resta un mistero, ma tant’è. Il fatto è che tutta la stampa generalista, con qualche rara eccezione, sembra orientata verso questa visione tanto incredibile quanto improbabile. E anche quella di settore non è da meno. Su TheMotleyFool sono elencate addirittura le 5 ragioni per cui iWatch fallirà miseramente. Cose come “Apple non è il soggetto ideale per cambiare le cose” oppure “Apple imporrà un prezzo fuori dal mercato” e così via. Pura speculazione basata sul nulla.

Più professionale Katy Huberty di Morgan Stanley, che invece mette subito le cose in chiaro. Tutto ciò che state per leggere, sembra implicitamente affermare, è frutto di congetture e voci di corridoio:

“Sebbene non abbiamo alcuna specifica conoscenza relativamente all’iWatch, le nostri analisi di mercato suggeriscono un incremento dai 10 ai 15 miliardi di dollari nel fatturato e dai 2,5$ ai 4$ in più di utile per azione su base annuale.”

iwatch-opportunità-mercato

E quindi ora che si fa, suggerisce con sagacia Fortune: se non arriva nessun iWatch, sottraiamo 10-15 miliardi di dollari dal fatturato di Apple? Meglio restare coi piedi per terra, dunque, e niente inutile confusione. I rumors sono rumors, le supposizioni sono supposizioni, e i tormentoni passeggeri, tormentoni passeggeri.

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