iPod e fulmini: cerchiamo di capirne di più

Nei giorni scorsi è rimbalzata una notizia piuttosto allarmante sulle pagine dei maggiori quotidiani nazionali: l’uso di un iPod aumenterebbe il rischio di essere colpiti da un fulmine o di subire danni maggiori.
Nel 2005, infatti, un giovane canadese, mentre faceva running ascoltando il proprio iPod, è stato colpito da un fulmime riportando numerose lesioni. I medici che hanno seguito il caso hanno poi pubblicato un articolo sul New England Journal of Medicine, puntando il dito sul player di Cupertino, colpevole di aver, se non causato, quantomeno aggravato i danni provocati dal fulmine.

Ce lo avete segnalato in molti, ma prima di riportare la notizia abbiamo voluto capirne di più, interpellando alcuni esperti.

Per prima cosa abbiamo interpellato un fisico (che preferisce non rendere pubbliche le proprie generalità), docente a contratto in un Corso di Laurea di Fisica dell’Atmosfera di un ateneo italiano. Abbiamo avuto modo di porgli una domanda molto semplice: l’uso di un dispositivo elettronico, come iPod, aumenta o no il rischio di essere colpiti da un fulmine?
Ecco la risposta.

Essere colpiti da un fulmine è un evento, in sè, tra i meno probabili. Un semplice calcolo statistico ci permette di affermare che tale probabilità è di gran lunga inferiore a quella di vincere una grossa somma ad una lotteria nazionale (la probabilità di vincere al SuperEnalotto è di circa 1 su 600 milioni N.d.R.).
Questa probabilità, tuttavia, può essere alzata se le condizioni sono particolari; se l’umidità dell’aria è particolarmente elevata, se ci si trova in spazi molto aperti dove non ci sono oggetti che si protendono verso l’alto, ecc. L’utilizzo di apparecchiature elettroniche, che contengono sorgenti elettriche e circuiti ma sono completamente isolate, influiscono in maniera assolutamente trascurabile sulla probabilità dell’evento. Anche si trattasse di dispositivi emittenti radiazione elettromagnetica
(come i telefonini N.d.R.) verrebbe comunque a mancare il requisito fondamentale per alzare la probabilità di essere colpiti: la messa a terra. Una messa a terra che può avvenire in condizioni particolari, come nel caso di essere completamente bagnati e correre a piedi scalzi. Una eventualità di questo tipo potrebbe aumentare la probabilità di essere colpiti, diciamo di un fattore 10: questo fa notevole differenza per noi fisici, ma di fatto non cambia molto le cose nella vita reale.

Grazie a questo intervento, abbiamo dunque capito che l’uso di dispositivi elettronici, iPod compreso, non influisce in maniera apprezzabile sulla probabilità di essere colpiti.
Ma i medici americani sostengono che l’uso di iPod potrebbe aggravare i danni provocati da un fulmine.
Abbiamo così chiesto il parere del Dott. Antonio Rossi, medico Specialista di Fisiokinesiterapia Ortopedica, esperto dunque sugli effetti delle correnti elettriche sul corpo umano.
Gli effetti di una corrente elettrica applicati al corpo umano si possono raggruppare in 2 categorie: gli effetti cutanei e gli effetti muscolari. Un passaggio di corrente elettrica attraverso la cute, a causa del cosiddetto “effetto Joule”, può provocare ustioni, la cui entità è proporzionale all’intensità ed al tempo di permanenza. Sui muscoli, il rischio principale è dovuto alla possibilità di tetanizzazione, ovvero un anomalo susseguirsi di contrazione e rilassamento che nel caso del muscolo cardiaco può portare alla fibrillazione e all’arresto. Bisogna fare i conti con un fattore importante: la densità e l’intensità di corrente a cui è sottoposto un individuo colpito da un fulmine. Queste sono solitamente elevatissime.
In questa ottica ritengo che un soggetto colpito non avrà effetti diversi se indosserà o meno un dispositivo elettronico, anche se dotato di auricolari che sono comunque rivestiti in plastica e dunque completamente isolati. Per fare un esempio a questo proposito, basta ricordare la difficoltà che gli operatori sanitari hanno quotidianamente per superare l’isolamento elettrico prodotto dalla cute quando devono sottoporre un paziente ad un elettrocardiogramma o ad una terapia galvanica. In entrambi i casi sono necessari accorgimenti specifici.

Il contributo di questi due esperti, che ringraziamo, ci permette di capire che l’uso di un iPod (ma anche di un qualsiasi dispositivo elettrico) non aumenta in maniera apprezzabile il rischio di essere colpiti da un fulmine o di riportare più danni. Sono altri i fattori che sono potenzialmente incisivi in questo campo ma che, comunque, non incrementano il rischio in maniera drammatica.

Ma perchè, dunque, si è puntato il dito proprio su iPod?
La risposta è individuabile nella popolarità del player di Cupertino, che permette di far balzare una sostanziale non-notizia agli onori delle cronache internazionali. E’ il prezzo della fama e, come ci fa notare il nostro lettore Andrea, era montato un caso analogo una ventina di anni fa, quando il successo che ha oggi iPod lo avevano i lettori di cassette Walkman di Sony.

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