Addio agli indizi in iOS sui futuri prodotti Apple

Tim Cook è stato di parola: gli sforzi volti alla segretezza a Cupertino sono stati effettivamente raddoppiati. Da iOS 6 sparisce infatti ogni riferimento a prodotti inediti.
Tim Cook è stato di parola: gli sforzi volti alla segretezza a Cupertino sono stati effettivamente raddoppiati. Da iOS 6 sparisce infatti ogni riferimento a prodotti inediti.

A quanto pare Tim Cook era sincero quando, durante la Conferenza D10, affermava che Apple avrebbe “raddoppiato gli sforzi nella sua proverbiale segretezza.” Tant’è che da iOS 6 è stato infatti rimosso con estrema attenzione ogni riferimento a prodotti non ancora rilasciati. E se non è la fine di rumors e indiscrezioni, di sicuro su questo fronte non potremo più contare sull’aiuto involontario della mela.

C’era una volta a Cupertino un manipolo di ingegneri distratti che talvolta amava seminare tracce di prodotti che verranno tra le componenti di sistema di iOS. Si trattava d’una miniera di interessanti dettagli sparsi in luoghi strategici e ben conosciuti, come ad esempio il file delle preferenze USBDeviceConfiguration.plist; in più d’una occasione, quest’ultimo si è rivelato determinante per scoprire in anticipo importanti aggiornamenti di linea, se non addirittura nuovi dispositivi e computer.

Nelle Beta di IOS 5, ad esempio, il codice “iPhone4,1″ scovato al suo interno è servito a prevedere l’arrivo di un nuovo telefono Apple, quel che oggi conosciamo come iPhone 4S. Poi, però, capìta l’antifona, a Cupertino hanno iniziato a giocare coi codici: lo scorso dicembre, in iOS 5.1 beta, all’interno del .plist è stata rinvenuta una quantità incredibile di falsi riferimenti come “iPad10,1″, “iPhone11,3″, “iPod11,1″ and “AppleTV8,3″. Tutti prodotti che non esistono, né esisteranno se non tra molti anni.

D’altra parte, la ripulita a USBDeviceConfiguration.plist non servirà poi a molto: chi è veramente a caccia di indizi, sa anche dove trovarli; senza contare le talpe di Cupertino, legate a doppio filo coi personaggi e i siti d’informazione più in vista. E poi, i rumors giocano da anni un ruolo fondamentale nella comunicazione della mela, e non sorprenderebbe scoprire ex post che in qualche caso realtà come Melablog siano state utilizzate strumentalmente dal marketing Apple.

Una cosa è certa. La mole di informazioni che riesce a trapelare prima dei keynote non deve risultare troppo gradita a Cook e i suoi. Mappe 3D, nuovi MacBook Pro Retina, Photo Stream di iCloud, Siri su iPad, dettatura per su Mountain Lion, Modalità Non Disturbare e così via: gran parte delle principali novità del WWDC 2012 erano di fatto note ai più, e ciò non soltanto svilisce l’effetto wow ma soprattutto finisce col creare disappunto per chi si aspettava di più. Rumors sì, quindi, ma con morigeratezza.

Photo | adattamento da MacGasm

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