Google Now porta i comandi vocali à la Siri su iOS

Google Now, l'anti-Siri di Mountain View, sta per debuttare sull'applicazione Google Search per iOS. Che la battaglia abbia inizio.
Google Now, l'anti-Siri di Mountain View, sta per debuttare sull'applicazione Google Search per iOS. Che la battaglia abbia inizio.

Con un comunicato stampa e lo spot che vedete qui sopra, Mountain View ha annunciato ufficialmente il lancio di una nuova versione di Google Search capace di comprendere il linguaggio naturale come e meglio di Siri. La notizia, tuttavia, sta nel fatto che entro pochi giorni debutterà anche la versione per iOS.

L’intento, scrivono chiaro e tondo quelli di Google, è di restare il motore di ricerca di riferimento anche per il futuro. E in futuro, questo è assodato, dialogheremo col computer come fosse una persona:

Spesso il modo più naturale di fare una domanda è di formularla ad alta voce. Per questo, abbiamo messo assieme tutta la nostra esperienza in materia di riconoscimento vocale, le conoscenze del linguaggio e il Knowledge Graph così che Voice Search possa meglio interpretare le tue domande e proporre, in qualche caso, risposte enunciate come vere e proprie frasi. Ciò è disponibile su Android da qualche settimana, e la gente ne va matta. Presto approderà anche sul tuo iPhone ed iPad (iOS 4.2 e superiori).

È sufficiente fare tap sull’icona del microfono e formulare la tua domanda, così come la faresti ad un amico. Per esempio, chiedi “che film ci sono nel weekend?” e vedrai tutte le tue parole fluire rapidamente davanti a te mentre parli. Poi Google ti mostrerà una lista degli ultimi film nei cinema vicini a te, con orari e perfino trailer. Funziona per qualunque cosa, dalle curiosità sulle celebrità fino all’altezza del Kilimangiaro e molto altro. E ogni volta che Google potrà fornire una risposta diretta alla tua domanda, ti parlerà.

L’idea è semplice e potente, insomma, e consiste nel fornire risposte in luogo dei semplici risultati delle query. Una tecnologia che somiglia sotto molti aspetti a Siri, ma senza tutte le assurde limitazioni imposte da Apple sull’hardware. Se poi se la cava come si vede in molti divertenti video-confronti sul Web, allora ha tutte le carte in regola per dare del filo da torcere a Cupertino.

I fan del mondo Android si domandano che convenienza possa trarre Google da questa incursione in iOS. Google Now rappresenta uno dei cavalli di battaglia della piattaforma concorrente, e la nuova politica di Big G sa tanto di svendita. Il rischio, spiegano, è che venga meno la “motivazione degli utenti iPhone a passare ad Android”, soprattutto in considerazione del fatto che Apple “è nota per giocare sporco con le regole dell’App Store e col pugno di ferro.”

In realtà questa analisi non tiene conto di almeno due fattori importanti. Per prima cosa, e dati alla mano, è più probabile che lo switch avvenga da Android ad iOS che non il contrario. In secondo luogo, Google è e resta un motore di ricerca, il cui scopo è essere presente su tutte le principali piattaforme e i browser. E in quest’ottica, una strategia simile non fa una piega.

Google Search sarà disponibile -gratuitamente come sempre- entro “un paio di giorni” a questa pagina dell’App Store.

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