Anandtech: l'A5X inizia a sentire il peso degli anni

In seguito ai suoi test approfonditi, Anandtech spiega per quale ragione Apple è stata costretta ad adottare una GPU quad core. L'impiego di una CPU a due vecchi core A9 però rappresenta un collo di bottiglia.
In seguito ai suoi test approfonditi, Anandtech spiega per quale ragione Apple è stata costretta ad adottare una GPU quad core. L'impiego di una CPU a due vecchi core A9 però rappresenta un collo di bottiglia.


A giudicare dai test condotti da Anandtech, non ci sono dubbi; sebbene il nuovo iPad sia tutto fuorché poco performante, la scelta di incastonarvi un vecchio chip A5X va un po’ in controtendenza col resto delle specifiche hardware. Già ora, infatti, e nonostante una GPU quad-core, l’ultimo tablet di Cupertino ha difficoltà ad eseguire alcuni dei compiti più gravosi di iPhoto e annaspa sensibilmente se affiancato al Transformer Prime di Asus.

Emetterà pure calore come i tablet Android basati su chip Tegra 3 di Nvidia, ma nella maggior parte dei compiti quest’ultimo se la cava decisamente meglio dell’A5X di Apple. E infatti, se il marketing della mela martella sul tasto della GPU, sul versante CPU tutto tace visto che si basa ancora sul vecchio design dual core Cortex A9 di ARM. Un progetto non propriamente recente.

E i limiti si vedono già ora:

Devo ammetterlo: devo una scusa ad Nvidia. Sebbene creda ancora che i quad-core siano superflui per il carico di lavoro dei tablet e smartphone attuali, iPhoto è un esempio tangibile di quanto Apple avrebbe beneficiato di una CPU a quattro core nell’A5X. Anche un aumento nella frequenza della CPU avrebbe dato una mano. In questo caso Apple ha un bel problema da risolvere: capire come gestire tutti i 3,1 milioni di pixel del Retina Display.

Più avanti è ancora più esplicito:

Il problema non è soltanto che i due A9 risultano insufficienti ai bisogni di iPhoto, ma qualunque cosa che abbia bisogno di essere eseguita in background mentre usi iPhoto soffrirà di lentezza.

La grafica pompata, in altre parole, è stata resa necessaria dall’adozione del Retina Display, ma la CPU attempata limita fortemente le potenzialità del dispositivo; ecco perché, spiega il sito, “a causa di questo collo di bottiglia rappresentato dalla risoluzione nativa dell’iPad, non vedremo molti giochi visivamente esigenti che girino a 2048 x 1536 o giù di lì. Anzi, chissà se ne vedremo affatto.”

Ad ogni modo, l’aumento prestazionale rispetto alla precedente generazione c’è e si sente; e lo stesso Anandtech deve concludere che il Retina Display “rappresenta un cambiamento fondamentale con le modalità con cui interagisci col dispositivo.”

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