Jailbreak: 1,5 milioni i dispositivi con applicazioni piratate


Una nuova ricerca Pinch Media, condotta con quelle pratiche poco trasparenti ormai note a tutti, si concentra questa volta sul jailbreak e snocciola numeri che fanno riflettere. I dispositivi su cui è stata praticata una qualche forma di hack sul software ammontano globalmente a 4 milioni, e di questi ben 1,5 milioni possiedono una o più applicazioni piratate.

Tutto è cominciato quando, in seguito al lancio di App Store nel 2008, qualcuno si è accorto che il numero di utenti per applicazione riportati da Pinch Media era superiore a quello mostrato da iTunes Connect, e la ragione è quegli utenti non hanno mai acquistato le loro applicazioni. E così, a partire dal marzo 2009, questo nuovo ed interessante trend è stato messo sotto al microscopio assieme a tutto il resto, ma i numeri potrebbero essere molto più alti: si stima che una quantità non definibile di utenti riesca infatti ad evitare di lasciar tracce.

E fatta 100 la torta del jailbreak, dopo Cina (al primo posto con quasi il 40%), Russia, Brasile e Messico, al quinto posto di questo poco invidiabile primato ci siamo noi italiani, con quasi il 13% di pirati accertati. I paesi più retti sono Giappone, UK e USA, con valori registrati al di sotto del 5%.

Curiosamente, le copie piratate dei software vengono utilizzate molto più intensamente delle controparti legali, almeno per le prime due o tre settimane, poi però scadono repentinamente in un uso sensibilmente ridotto ma comunque significativo. E attenzione, perché la scusa che gli utenti vogliono provare le applicazioni prima di acquistarle non regge: mentre i software in demo vengono acquistati nel 7,4% dei casi, le applicazioni illegali generano appena lo 0,43% di conversioni. Non desta nessuna meraviglia, quindi, che Apple stia tentando di scoraggiare la pratica del jailbreak sia presso le istituzioni che attraverso accorgimenti hardware sempre più sofisticati.

[Via iLounge]

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