iPhone non conviene agli operatori mobili


Sembrerà incredibile, soprattutto se consideriamo che la strategia di Apple si basa sulle esclusive concesse agli operatori mobili, ma tant’è. Non soltanto iPhone non sembra essere un buon affare per i carrier, ma c’è qualcuno che ci sta persino rimettendo. Solo nell’ultimo trimestre fiscale, scontare il telefono con la mela è costata ad At&T la modica cifra di 20 milioni.

Stando all’inchiesta condotta dalla danese Strand Consult, iPhone sta velocemente trasformandosi in una palla al piede per parecchi carrier. Nessuno di quelli che lo commercializzano, infatti, avrebbe visto crescere i propri profitti:

Secondo la nostra ricerca condotta sugli operatori, nessuno di questi ha accresciuto il proprio market share, il giro d’affari o i profitti come risultato all’introduzione di iPhone. Se si guarda ai numeri, non si ravvede alcun effetto iPhone. Anzi, molti competitor stanno ottenendo risultati migliori.

Prendendo a esempio la situazione di At&T, scopriamo che nell’ultimo trimestre fiscale (concluso a luglio), due terzi degli 1,4 milioni di nuovi clienti accaparrati dal colosso statunitense hanno firmato un contratto per un iPhone. Tuttavia, questo apparente successo va preso con le pinze: si stima che gli sconti sul telefono siano costati ad At&T ben 20 milioni, e ci vorrà parecchio per rientrare delle spese, la maggior parte delle quali secondo Strand Consult si ripercuoteranno sugli azionisti.

Il lancio di iPhone ha avuto un impatto negativo anche per SingTel, il principale operatore mobile del Sud-Est asiatico, che dal lancio di iPhone ha visto scendere i margini di profitto di quasi il 4%. Le conclusioni di Strand Consult non sono affatto positive, e delineano una concorrenza sempre più agguerrita, la cui offerta sta velocemente proponendo valide alternative all’iPhone e ai suoi impieghi più popolari.

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