Psystar vince una battaglia nella guerra legale con Apple


Novità sul fronte Psystar: secondo l’ultima decisione della Corte, pare che la società clona-Mac potrà andare avanti con la propria linea difensiva rivista e corretta. Caduta la teoria delle violazioni antitrust, si fa strada l’ipotesi di abuso del copyright.

Ricorderete l’ultima interessante interpretazione data da Psystar all’intera vicenda, secondo cui le copie di OS X usate sui propri Open Computer sono assolutamente originali e quindi, per la dottrina del first sale, Apple non può più rivendicare ulteriori diritti su di esse. Ora, secondo l’ultima decisione del giudice federale, se Psystar proverà le proprie dichiarazioni, sarà di fatto consentito di commercializzare computer non Apple con OS X preinstallato. A Psystar e a chiunque altro.

Il problema, insomma, si sta spostando rapidamente su tutt’altro versante, rispetto alle prime udienze di sette mesi fa. La questione non è più tanto se c’è o non c’è monopolio (il giudice ha scartato anche solo la formulazione di questa ipotesi) ma se Apple ha stiracchiato le leggi sul copyright per legare il proprio Sistema Operativo all’hardware. E nonostante i tentativi di Apple di far respingere questa possibilità, è opinione del giudice che Psystar stia esercitando il ragionevole diritto di perfezionare quanto e come sia possibile spingersi avanti:


Psystar possiede un legittimo interesse a stabilire un abuso di copyright indipendentemente dal disaccordo di Apple. Può, ad esempio, farne uso per conoscere i rischi connessi con la vendita dei prodotti attinenti il caso (i cloni Mac) o altri che desideri vendere in futuro.

E’ stata tuttavia bocciata l’accusa di competizione sleale, quindi ora Psystar ha una settimana per presentare una nuova teoria difensiva, cui Apple dovrà rispondere entro 20 giorni. E la guerra continua, solo che questa volta Psystar ha aperto una breccia.

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