Brevetti: Apple paga 10 milioni, Microsoft 60


Burst.com ha annunciato di avere concluso un accordo extragiudiziale con Apple del valore di 10 milioni di dollari.

La semisconosciuta azienda californiana, che produce software per la gestione dello streaming di contenuti multimediali, accusava Cupertino di utilizzare alcune tecnologie brevettate in iPod, iTunes, iLife e QuickTime.
Apple, che ha ritenuto opportuno chiudere la faccenda pagando a Burst danni e licenze una tantum, è in buona compagnia: Microsoft è stata citata dalla stessa Burst per 60 milioni di dollari, Oracle per 15 milioni.

Appare chiaro come oltreoceano il sistema dei brevetti cominci a mostrare alcuni limiti.
Siamo tutti d’accordo, credo, sulla necessità di proteggere e salvaguardare la proprietà intellettuale.
Molte aziende, tuttavia, sfruttano le leggi vigenti negli USA per brevettare tecnologie già presenti su prodotti di successo ma non registrate, per poi chiedere ai produttori il pagamento di licenze milionarie.

Questo va a danneggiare, prima ancora che i grandi colossi (che si possono permettere questi pagamenti), le start-up che si occupano di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie da immettere sul mercato.

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