IDC: con iPad mini, Apple regina incontrastata fino al 2016

Secondo le stime di IDC e Topeka Capital Markets, un eventuale iPad mini consentirebbe ad Apple di restare regina incontrastata del segmento tablet. Nonostante il fenomeno del cannibalismo.
Secondo le stime di IDC e Topeka Capital Markets, un eventuale iPad mini consentirebbe ad Apple di restare regina incontrastata del segmento tablet. Nonostante il fenomeno del cannibalismo.

Se l’iPad mini dovesse diventare realtà, Apple resterebbe regina incontrastata del settore dei tablet almeno fino al 2016. Sembrano dichiarazioni da fan boy, e invece sono le ultime stime pubblicata della società di ricerca IDC.

Non è ancora chiaro se un tablet da 7″ -o quel che è– sia davvero nei pensieri dei manager Apple, ma una cosa, per esperienza, ci sentiamo di dirla: la quantità di rumors è troppo grande perché non sia vero. La certezza matematica non ce la dà nessuno, ma di sicuro i prototipi a Cupertino non mancano.

Detto questo, torniamo alla questione. Secondo IDC, con un eventuale iPad mini Apple riuscirebbe a restare oltre il 60% di market share per almeno altri quattro lunghissimi anni. Una netta virata rispetto alle stime di appena due mesi fa, secondo le quali iPad sarebbe sceso sotto il 50% entro il 2014 per poi assestarsi attorno al 47,8% nel 2016 a causa di Android.
L’iPad mini, in altre parole, può fare una differenza del 14% e ridefinire così gli equilibri di mercato.

Lo scrive Tom Mainelli in una nota agli investitori:

Un poderoso lancio di prodotto a marzo [del nuovo iPad, n.d.A.] -magari accoppiato con l’alta probabilità del lancio d’un prodotto da 7″ nella seconda metà del 2012- ci porta a credere che il dominio di Apple nella categoria è qui per restare.”

A maggio la società prediceva 58 milioni di tablet iOS commercializzati nel 2012, 69,4 milioni nel 2013 e 94 milioni nel 2016, con un market share rispettivamente del 54,7%, del 50,5% e infine del 47,8%. Con iPad mini, invece, i tablet iOS per il 2012 salgono a 67,1 milioni (62,5% di share), a 90,1 milioni di unità nel 2013 (63,1%) e infine a 134,9 milioni (60,8% di share) nel 2016.

Il che significa che, nella visione di IDC, un eventuale iPad lillupuziano si venderebbe come il pane: 9,1 milioni il primo anno, 20,7 il secondo, per arrivare al picco di 30,2 milioni nel 2016.

E anche altri investitori concordano con questa visione. Prendiamo ad esempio Brian White di Topeka Capital Markets, che scrive:

L’opportunità di mercato potrebbe essere eventualmente più grande per l’iPad mini, visti i trend di crescita nei paesi in via di sviluppo. Vediamo l’aggiunta potenziale dell’iPad mini come un cambiamento che avrà effetti positivi sul lungo termine nel franchise di Apple; ciò consentirà di neutralizzare i tentativi dei competitor di guadagnare il controllo del segmento di mercato col price point più basso.

Al di là di questo exploit, tuttavia, occorre considerare la possibilità di cannibalizzazione degli iPad da 9″ entry level. Le stime di White parlano d’un 10, forse 20%, ma d’altro canto “non saremmo sorpresi se certi consumatori finissero con l’acquistare un iPad a grandezza standard e uno mini, passando dall’uno all’altro a seconda dei contesti.” Dopotutto, e a Cupertino lo sanno benissimo, iCloud è stato inventato proprio per scenari come questi.

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