Analisi Costi di iPhone SE, produrlo costa 160$

Come da tradizione, quelli di IHS iSuppli hanno smontato un iPhone Se, scoprendo così che, a livello di componentistica, produrlo non costa più di 160$.
Come da tradizione, quelli di IHS iSuppli hanno smontato un iPhone Se, scoprendo così che, a livello di componentistica, produrlo non costa più di 160$.

Come da tradizione, quelli di IHS iSuppli hanno smontato un iPhone Se, scoprendo così che, a livello di componentistica, produrlo non costa più di 160$.

[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/184469/iphone-6s-plus-il-costo-di-produzione-stimato-e-di-213″]Come accade quasi sempre, con l’avvento di nuovi smartphone di alto profilo, una delle prime operazioni effettuate da appassionati ed esperti quando le prime unità cominciano a raggiungere le mani degli acquirenti è il disassemblaggio del gadget.[/related]

[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/189593/iphone-se-smontato-un-ibrido-tra-iphone-5s-6-e-6s”]Come da tradizione, hanno smontato iPhone SE, rivelando così che non si tratta di un “vecchio” telefono come sostengono alcuni. In realtà, è un mélange di componenti ereditati da iPhone 5s, 6 e 6s.[/related]

Innanzitutto, diciamo subito che ci aspettavamo costi di produzione molto bassi, per la semplice ragione che con iPhone SE Apple ha scelto di prendere in prestito pezzi dalle precedenti generazioni di telefoni. Una delle componenti più costose, il Gorilla Glass di protezione del display, viene 20$, ma ai tempi del 5s nel 2013 costava almeno il doppio: utilizzando parti datate, insomma, Apple ha potuto risparmiare parecchio. Ciò le ha permesso di vendere il dispositivo a 399$ negli USA (lasciamo perdere le considerazioni sui prezzi qui da noi, altrimenti ci sale la bile.)

Per quanto concerne il modello da 64GB, la differenza per Apple è di appena 89$ a unità, rispetto al taglio da 16GB, ma come al solito la differenza per gli utenti è molto più marcata:

“Apple è disposta a rinunciare a parte dei guadagni lordi nel settore low end per aumentare le vendite, sebbene conti parecchio sugli utenti che intendono aggiornare al più profittevole modello da 64GB. […]. Quando la macchina del profitto che è Apple capitola dinnanzi alle forze del mercato di un’industria sempre più matura, è la riprova che neppure la mela è immune alle dinamiche del calo delle vendite mondiali degli smartphone.”

Come sempre, considerate che qui mancano all’appello i costi di ricerca e sviluppo, marketing, importazione, licenze e così via. Anche se, c’è da scommettere, a questo giro sono davvero esigui rispetto ad altri modelli.

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