iAd, il più grosso flop di Apple degli ultimi anni è la pubblicità

Non tutte le ciambelle -anzi, le mele- riescono col buco. E così, dopo un lancio roboante, e diversi anni di difficoltà, Apple ha dovuto ammettere la propria insipienza: il mercato pubblicitario non fa per lei. E così, smantella il team iAd.
iAd, il più grosso flop  di Apple degli ultimi anni è la pubblicità
Non tutte le ciambelle -anzi, le mele- riescono col buco. E così, dopo un lancio roboante, e diversi anni di difficoltà, Apple ha dovuto ammettere la propria insipienza: il mercato pubblicitario non fa per lei. E così, smantella il team iAd.

Non tutte le ciambelle -anzi, le mele- riescono col buco. E dopo un lancio roboante, e diversi anni di difficoltà, Apple ha dovuto ammettere la propria insipienza: il mercato pubblicitario non fa per lei. E così, smantella il team iAd.

[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/14506/speciale-ecco-i-prodotti-flop-di-apple”]Innovazione non è dire no a 100 dispositivi, è produrne 100 che vale la penna buttar via. Come tutte le aziende di tecnologia, anche Apple ha lanciato una serie di prodotti che non hanno riscosso il successo atteso. Vuoi per ragioni di tempo, vuoi per ragioni di scarsa domanda anche l’azienda di Cupertino ha prodotto dei fallimenti.[/related]

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Costose e interattive, le pubblicità di iAd dovevano rivoluzionarie il mondo del mobile advertising; gli utenti avrebbero dovuto anelare all’interazione con gli spot, e gli inserzionisti avrebbero dovuto staccare assegni a 5 o 6 zeri per questo privilegio.

E invece, racconta BuzzFeed, il piano non ha funzionato. “Non è qualcosa in cui siamo bravi” avrebbe confessato segretamente una fonte anonima, e per questo l’intero team commerciale verrà smantellato e la piattaforma resa automatica: le società potranno creare e gestire le campagne senza passare dalla mela.

Fonti nell’industria della pubblicità vicine ai nuovi piani di Apple per iAd sembrano intrigate dalla cosa. “Credo che sarà un’ottima notizia per gli inserzionisti,” ha affermato uno.” La novità fornisce un dialogo diretto coi clienti, mentre prima si era costretti a sentire di continuo il rivenditore Apple. L’accesso sarà più completo e facile da gestire. Almeno in teoria.”

Sin dal giorno del debutto, nel 2010, iAd non è riuscita a catalizzare l’attenzione del mondo della pubblicità, principalmente per ragioni di costi, davvero esosi se confrontati col tariffario di Google. In seguito sono stati apportati molti miglioramenti ma neppure l’impulso di iRadio è stato sufficiente a impedire il flop. Per gli utenti, in ogni caso, non cambierà praticamente nulla: continueranno a ricevere più o meno le stesse pubblicità nel medesimo formato di prima.

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