Mountain Lion, download automatici e stretta su iCloud

In OS X Mountain Lion Developer Preview 3, Apple ha aggiunto due novità: i download automatici come su iOS e una migliore integrazione con iCloud. Ma le API saranno accessibili solo dalle app comprate dallo store.
In OS X Mountain Lion Developer Preview 3, Apple ha aggiunto due novità: i download automatici come su iOS e una migliore integrazione con iCloud. Ma le API saranno accessibili solo dalle app comprate dallo store.


L’ultima build di Mountain Lion introduce diverse novità, tra cui i download automatici dal Mac App Store in stile iOS e una pericolosa stretta su iCloud che impedirà l’accesso allo storage online a tutto il software scaricato fuori dallo store di Cupertino.

Non funziona ancora granché bene, ma OS X Mountain Lion Developer Preview 3 ha parzialmente abilitato il download automatico delle app; come su iPad, basta acquistare un titolo sul Mac App Store perché l’installazione venga propagata da sé su tutti gli altri Mac legati al medesimo account. Allo stato attuale la feature si ferma agli avvisi e alle preferenze di sistema -in altre parole non viene installato un tubo- ma “c’è una buona possibilità che nelle prossime settmane riusciremo a vedere almeno un’altra developer preview, se non un Golden Master, in grado di abilitare definitivamente questa funzionalità.”

E qui veniamo alla seconda novella. Come noto, la prossima Major Release di OS X sfoggerà una migliore integrazione con iCloud, che comparirà all’interno del file system formale come una qualunque cartella di sistema o come il vecchio iDisk. Al suo interno, gli utenti troveranno iCloud Documents, uno speciale folder che consentirà loro di aprire e salvare i documenti direttamente dalla Cloud Apple. Con una importante limitazione:

Gli sviluppatori verranno avviluppati ancora di più nell’ecosistema Apple, non dissimilmente da quanto faceva America Online al momento della sua massima espansione. E qui veniamo al punto: le app OS X possono avvalersi delle API iCloud Documents solo se sono state acquistate dal Mac App Store.

Una scelta nata dalla volontà di controllare e rendere sicuro tutto ciò ha accesso al Cloud e dunque ai dati personali dell’utente, ma che limiterà inesorabilmente la quantità di libertà a disposizione. È il solito giardino recintato di Cupertino o, se volete, la iOS-izzazione del Mac. Con l’unica differenza che, almeno per il momento, è ancora data la possibilità di fare, disfare e installare quello che si vuole. Per ora.

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