Confiscati gli iPad in Cina per motivi di copyright

A causa della querelle legale con Proview Technology, le autorità cinesi hanno iniziato a confiscare gli iPad dai negozi. In ballo una multa da 38 milioni di dollari.
A causa della querelle legale con Proview Technology, le autorità cinesi hanno iniziato a confiscare gli iPad dai negozi. In ballo una multa da 38 milioni di dollari.


Sicuramente ricorderete la querelle legale tra la Proview Technology di Shenzhen -legalmente proprietaria del brand “iPad” in Cina sin dal 2002- ed Apple. La questione si arricchisce di un nuovo capitolo che vede la mela sempre più in difficoltà. Ai 10 miliardi di Yuan (ovvero 1,6 miliardi di dollari) richiesti come risarcimento alla violazione del copyright si aggiunge infatti ora la possibilità di una multa dal governo pari a 38 milioni di dollari; e intanto, le forze dell’ordine sequestrano tutti gli iPad in circolazione.

Stando a quanto riportato da DigiCha e da China.com.cn [in cinese], le autorità avrebbero iniziato a rastrellare gli iPad che capitano a tiro, mentre molti commercianti per paura della confisca li rimuovono da scaffali e vetrine:

Pare dipenda dal verdetto sulla violazione del trademark “iPad” della Proview, ma alcune AIC locali (Administrations of Industry and Commerce) avrebbero iniziato a confiscare tutti gli Apple iPad che trovano in vendita. Il giornale riferisce che molti negozi e rivenditori sono stati costretti a rimuoverli dagli scaffali per evitare di essere scoperti dalle autorità, ma se chiedete esplicitamente un iPad potete ancora reperirne sul mercato.

Ma ciò che sorprende di più, probabilmente, è l’origine dell’incomprensione tra le parti. In buona sostanza, Apple sostiene che i 55.000 dollari del patto stretto con la Proview Technology siano sufficienti a coprire lo sfruttamento planetario di tutti i diritti per il marchio iPad, compresi quelli europei. Il braccio cinese della Proview invece nega che nel novero possa rientrare la Cina, per la semplice ragione che la casa madre -firmataria dell’accordo- non ne detiene il controllo.

Al momento, non è chiaro neppure se gli interventi abbiano a che fare con un’operazione coordinata a livello nazionale oppure se si tratti dell’idea di qualche zelante amministratore locale. Di sicuro, l’impressione è che le cose per Apple stiano rapidamente precipitando in suo sfavore, cosa che lascerà parecchio amaro in bocca a Cook e i suoi. Proprio durante la presentazione dei risultati fiscali del Q1 2012, infatti, l’attuale CEO di Apple aveva decantato l’importanza del Paese di Mezzo, definito “estremamente importante” e uno dei luoghi al mondo in cui “intendiamo trovare nuove vie per crescere ancora.” Una bella gatta da pelare, insomma.

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