Tra App Store e Mac App Store: intervista a Daniele Rapillo


Daniele Rapillo è uno dei primi sviluppatori italiani che si è cimentato, con la sua software-house NETTuno srl, nel porting di un’applicazione iOS su Mac App Store. Il nuovo store per applicazioni desktop è stato inaugurato lo scorso 6 gennaio e già vanta una quantità discreta di applicazioni. Gli sviluppatori, dal canto loro, sono attratti dalla prospettiva di guadagno e visibilità che si preannuncia simile a quella di App Store.

Ciao Daniele. Parlaci un po’ della tua ultima applicazione.

Abbiamo appena rilasciato Piano Game X su Mac App Store. E’ un gioco musicale e di memoria. L’applicazione riproduce una sequenza casuale di note e il giocatore deve indovinarle. Man mano che indovina altre note vengono aggiunte. Bisogna essere bravi per ricordarsi le note precedenti ed avere orecchio per riconoscere quelle nuove. E’ un porting dall’applicazione per iPhone che ha avuto un buon successo, anche se la nostra app di punta è Virtual Guitar.

In che modo Apple ha pubblicizzato il Mac App Store a voi sviluppatori? Immagino che vi abbia inviato una comunicazione preventiva. Quanto tempo prima sapevate del MAS?

Apple manda delle mail preventive agli sviluppatori, ma dato che molti di loro sono in contatto con i blog c’è un passaggio immediato di informazioni e non c’è grande differenza tra quando le leggiamo noi e quando MelaBlog pubblica la notizia! C’è una ristretta cerchia di sviluppatori selezionati da Apple che viene informata in anticipo, ma non è il nostro caso, si tratta delle software house più importanti o di successo.

Per sviluppare nell’ottica di Mac App Store è necessario apprendere altri linguaggi o impratichirsi con altri strumenti di sviluppo rispetto a quelli utilizzati in iOS? Come è stato il passaggio?

No, gli strumenti di sviluppo e il linguaggio sono identici. Cambiano i framework, perciò di fatto bisogna mettere mano a tutta l’applicazione. Inoltre non avendo più il touchscreen ma mouse e tastiera e uno schermo più grande si hanno a volte svantaggi, a volte vantaggi nell’esperienza d’uso. Il porting è comunque relativamente semplice.

Ho notato che la maggior parte delle tue applicazioni sono gratuite ad eccezione di alcune versioni PRO, che immagino contengano più funzionalità. E’ un modello di business remunerativo? Quali sono quelli più diffusi?

Come altri sviluppatori, cerchiamo di spingere il download delle versioni a pagamento utilizzando le app gratuite. E’ un modo per incentivare l’acquisto, che in Italia (e non solo) è ancora poco diffuso. In verità non è un business molto remunerativo, pubblicità e acquisti ripagano a malapena i costi di sviluppo. Più che altro essere presenti in App Store ci aiuta ad affermarci a livello nazionale ed internazionale come software house italiana che utilizza le più recenti tecnologie. Molti nostri clienti ci hanno conosciuto proprio tramite App Store. Questa è per noi la cosa più importante.

Visto che sei abbastanza esperto di App Store, dal lato sviluppatore, mi permetto di chiederti cosa pensi che a Cupertino possano migliorare nel loro modello di store.

Bisognerebbe migliorare la comunicazione con gli utenti. Uno sviluppatore investe tempo e risorse per creare qualcosa di utile e/o bello e/o divertente e magari lo propone anche gratis per promuoversi. Gli utenti ci impiegano dieci secondi a criticare un’applicazione e distruggerla lasciando commenti negativi ai quali Apple non permette di rispondere! Si leggono commenti come “l’audio non funziona” e non puoi rispondere “Attiva la suoneria o alza il volume…”. Abbiamo all’attivo più di trecentomila download, ma abbiamo ricevuto solo una ventina di email, che segnalavano difficoltà legate principalmente all’uso del dispositivo, alle quali abbiamo potuto rispondere. Questo non aiuta soprattutto quando ci sono dei bug reali. Commentano “crasha” e danno una stella, ma non ti inviano una mail dicendoti che dispositivo e sistema hanno. Anche il sistema di ricerca è molto acerbo, bisognerebbe quantomeno aggiungere dei filtri.

Secondo un recente studio condotto da Appcelerator e IDC pare negli sviluppatori Apple stia crescendo l’interesse per lo sviluppo su altre piattaforme. Qual è la tua esperienza personale?

Abbiamo preso in considerazione più volte l’idea di sviluppare per Android e Windows Mobile. Per il primo, siamo frenati dal numero elevato di dispositivi diversi e dalla difficoltà di creare un’applicazione che funzioni bene su tutti. Anche il testing ed il supporto risulterebbero complicati. Per il secondo, Microsoft ci ha un po’ deluso nel suo modo di supportare e incentivare lo sviluppo. Siamo comunque intenzionati a programmare ed esplorare entrambe le piattaforme.

C’è qualche libro, o più in generale risorsa, che consigli a chi si avvicina allo sviluppo Apple per la prima volta?

Abbiamo comprato un libro, The iPhone Developer’s Cookbook di Erica Sadun, ma, devo essere onesto, non l’abbiamo mai letto. Gli esempi sul web, i forum e la documentazione Apple sono le cose che ci hanno aiutato maggiormente ed alle quali ancora ci affidiamo.

Allo sviluppo di quale applicazione ti dedicherai adesso? Per quale store?

Stiamo cercando di perfezionare Virtual Guitar, anche seguendo i consigli ed i commenti degli utenti. A breve sarà disponibile un aggiornamento che ci aspettiamo sarà davvero interessante nel mondo della musica amatoriale. Abbiamo diverse idee e parti di applicazioni in sviluppo, ma sono tutte ancora legate all’App Store.

Grazie per aver condiviso con noi le tue esperienze.

Grazie a voi per lo spazio che date a noi giovani sviluppatori!

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