Google Play Game Services, l'anti-Game Center di Mountain View

Alla conferenza Google I/O, Mountain View ha tirato fuori dal cilindro un diretto competitor di Apple Game Center. Si chiama Play Game Services e funzionerà su iOS, Android e anche sui giochi col Web.
Alla conferenza Google I/O, Mountain View ha tirato fuori dal cilindro un diretto competitor di Apple Game Center. Si chiama Play Game Services e funzionerà su iOS, Android e anche sui giochi col Web.
Google Play Game Services, l'anti-Game Center di Mountain View

Play Game Services non somiglia a Game Center: è oggettivamente un suo clone targato Google. Esattamente come la controparte nell’ecosistema di Cupertino, infatti, costituisce una piattaforma con funzioni di real-player in tempo reale, salvataggi sul Cloud, punteggi e leaderboard. Niente di più, niente di meno.

La differenza principale è che non risulta limitata agli sviluppatori Android; Google ha infatti lanciato la novità anche su iOS, con tanto di SDK dedicato, e soprattutto sul Web attraverso Chrome. Per questa caratteristica peculiare, sottolinea Engadget, forse somiglia di più a OpenFeint, il gamer social network multipiattaforma che oramai è praticamente estinto:

Diversamente da Apple Game Center, quel che offre Google è un supporto robusto agli sviluppatori piuttosto che alle singole applicazioni. Prendetelo un po’ per un OpenFeint più che per un Game Center; effettuate il login con le credenziali Google+, e quelle credenziali terranno traccia per voi della vostra identità tra i vari giochi e dispositivi, inclusi i punteggi, le conquiste e i salvataggi.

Ovviamente, molti noti titoli per Android -come Osmos, Kingdom Rush e Super Stickman Golf 2- sono già stati aggiornati per supportare il nuovo servizio di gaming, e molti altri seguiranno a breve; più difficile invece prevedere i ritmi d’adozione sulla nostra piattaforma mobile: staremo a vedere. D’altro canto, Game Center è roba vecchia, per quanto ci riguarda. È stato originariamente lanciato nel 2010, e da allora ha già ricevuto un importante aggiornamento a metà 2011.

Google è semplicemente l’ultima ad esserci arrivata; sapevamo che a Mountain View lavoravano segretamente sulla cosa, ma ci hanno messo parecchio per quagliare un prodotto finito. Amazon, invece, il suo clone l’ha lanciato durante l’estate del 2012. E ora che sono tutti grossomodo sullo stesso piano, chissà che altro si inventerà la mela al WWDC 2013.

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