Furto Industriale Apple: Rubati gli Schemi dei futuri MacBook Pro

Un gruppo di hacker ha rubato gli schemi industriali dei nuovi MacBook Pro in arrivo nel 2021. E ora conosciamo le novità in arrivo.
Furto Industriale Apple: Rubati gli Schemi dei futuri MacBook Pro
Un gruppo di hacker ha rubato gli schemi industriali dei nuovi MacBook Pro in arrivo nel 2021. E ora conosciamo le novità in arrivo.

Un gruppo di hacker ransomware chiamato REvil ha commesso il furto digitale dell’anno: ha rubato gli schemi industriali di nuovi modelli di MacBook Pro non ancora rilasciati. Il riscatto richiesto ammonta a ben 50 milioni di dollari, ma intanto hanno iniziato già a trapelare le prime indiscrezioni sui nuovi computer; e siamo in grado di confermare: la Touch Bar è morta e sepolta.

Si tratta di un corpus di 15 immagini/modelli sottratti a Quanta Computer, partner asiatico di Cupertino, contenenti “componenti specifici, numeri seriali, misure, capacità e dettagli delle componenti interne” dei nuovi MacBook Pro M1 da 14″ e 16″  in arrivo nel corso del 2021. Secondo Bloomberg, REvil ha “chiesto ad Apple di pagare il riscatto entro il 1 maggio” e fino ad allora “continueranno a pubblicare nuovi file ogni giorno.”

Nuovi Mac 2021

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Tra gli schemi sottratti a Quanta Computer, che Melablog ha potuto verificare, alcuni riguardano la prossima generazione di MacBook Pro da 14″ e 16″, il cui lancio è in programma nei prossimi mesi. Stando ai rumors, ci si aspetta un importante redesign, con la re-introduzione della porta di ricarica MagSafe e soprattutto l’addio alla Touch Bar. E indovinate un po’? Era tutto vero.

E vi diciamo di più. Le nuove macchine avranno un design con angoli più curvi e includeranno nuove porte fisiche: sulla destra ci sono l’HDMI, USB-C/Thunderbolt e lettore SD Card; sulla sinistra invece altre due USB-C/Thunderbolt e lo slot MagSafe‌. Totale USB-C/Thunderbolt, contro le 4 che abbiamo oggi.

Per ovvi motivi non possiamo pubblicare qui le immagini rubate, ma vi assicuriamo che ci sono e che sembrano proprio autentiche; alcuni documenti -relativi al modello “J316″ del MacBook Pro 16” M1 o M2- sono molto recenti, e risalgono addirittura a inizio marzo.

Per il momento, Apple non ha commentato la notizia, e francamente dubitiamo che intendano piegarsi al ricatto; ma il colpo inferto, per una società che ha fatto della segretezza il proprio vessillo, è sicuramente grave.

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