App Store: via le app problematiche e abbandonate, e nomi più corti

Piccola rivoluzione in arrivo su App Store. Apple ha intenzione di fare un repulisti di tutte le app problematiche o abbandonate, e in più darà una rassettata anche ai nomi.
Piccola rivoluzione in arrivo su App Store. Apple ha intenzione di fare un repulisti di tutte le app problematiche o abbandonate, e in più darà una rassettata anche ai nomi.

Piccola rivoluzione in arrivo su App Store. Apple ha intenzione di fare un repulisti di tutte le app problematiche o abbandonate, e in più darà una rassettata anche ai nomi.

[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/191602/app-store-ecco-come-apple-vi-costringera-a-spendere-di-piu-per-le-app”]Con una rara anticipazione sul WWDC 2016, Apple ha introdotto delle novità per gli sviluppatori dell’App Store che avranno grosse ripercussioni anche sugli utenti, nel bene e nel male.[/related]

[related layout=”right” permalink=”https://www.melablog.it/post/192375/ios-10-impostare-la-priorita-di-download-delle-app-con-force-touch”]È un classico: si ha sempre bisogno di un’app nell’esatto momento in cui è bloccata per gli aggiornamenti di routine dell’App Store. Con iOS 10, questo non sarà più un problema.[/related]

Guardate l’immagine qui in alto: basta cercare Flappy Bird su App Store per tirar giù una slavina di robaccia di cui probabilmente non sospettavate neppure l’esistenza; app stravecchie che non vengono aggiornate da anni, cloni dai titoli improbabili e software che talvolta crea perfino delle rogne sui sistemi operativi più recenti. Ecco perché, a partire dal prossimo 7 settembre, le cose cambieranno su App Store.

Con un avviso diramato da Cupertino nelle scorse, Apple ha informato gli sviluppatori di alcune importanti novità: le app che crashano all’avvio, verrano rimosse d’ufficio e senza appello; tutte quelle segnalate per altre questioni tecniche, invece, potranno essere sostituite entro 30 giorni con delle versioni aggiornate. In assenza di risposta, Apple epurerà il contenuto dallo store (sebbene continuerà a esistere nei telefoni e nei tablet che l’hanno installato a suo tempo).

In più, ogni titoli non potrà superare i 50 caratteri compresi gli spazi; ciò disincentiverà una pratica diventata piuttosto comune e che portava alcuni sviluppatori a utilizzare nomi kilometrici per includere parole chiave che non c’entrano nulla con l’applicazione.

E con oltre 2 milioni di applicazioni a catalogo, forse lo store è perfino troppo grande per individuare il software che cerchiamo; questo lavoro di ottimizzazione, dunque, va certamente nella giusta direzione.

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