Brevetti: Apple migliora lo streaming video


Con un recente brevetto, Apple approccia la questione degli artefatti durante la riproduzione in streaming dei video, rendendoli meno visibili all’occhio umano. Non potendo agire sulla scarsità di banda, il vero problema di fondo, l’idea è di nascondere almeno un po’ i difetti di visualizzazione.

La maggior parte degli standard di compressione video si basano sul principio che alcune informazioni sono meno importanti di altre, e per questa ragione possono essere epurate, alleggerendo di fatto il fardello dei dati:


Il diretto risultato di ciò è che alcuni algoritmi di compressione possono introdurre artefatti visivi nello streaming video decodificato, il che può distrarre l’utente durante la visione del flusso. […] Questi artefatti visivi sono generalmente attribuibili all’errore latente nella compressione dei dati con perdita e appaiono sempre più frequentemente all’aumentare dei livelli di compressione. Per di più, tali artefatti peggiorano quando le immagini decodificate vengono riprodotte su schermi ad alta definizione.

Ovviamente, il pensiero corre immediatamente allo standard HTTP Live Streaming su iPhone OS e soprattutto iTunes Replay, il servizio di affitto di film e spettacoli tv in streaming che si vocifera Cupertino voglia aggiungere all’offerta di iTunes Store. Una tecnologia come quella illustrata nel brevetto, se effettivamente efficace, potrebbe avere effetti benefici sulla qualità del servizio, una volta che questo venisse lanciato. E in un paese come il nostro, dove al WiFi e al WiMax sono state coattamente tarpate le ali per tutelare gli investimenti dei carrier nell’UMTS, i problemi di banda in mobilità sono e resteranno cronici per un bel pezzo: tutto ciò che migliori la fruizione senza aumentare i consumi di banda, dunque, è una era e propria manna dal cielo.

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