Meno musica per Apple


Apple sta gradualmente riducendo la presenza del settore musicale dal suo business: politica che sta già producendo diversi ed ampi risvolti. Sebbene l’azienda abbia recentemente aggiornato iTunes e la propria linea di iPod durante un evento nominalmente dedicato alla musica, ha anche posto un forte accento sul mondo dei videogiochi, così come su quello video (con l’inserimento della videocamera nel nuovo iPod nano). La musica era essenzialmente presente solo grazie ad iTunes, che ha beneficiato dell’aggiunta di nuove tecnologie: Genius Mix, iTunes LP ed il nuovo layout di iTunes Store.

L’App Store è attualmente il centro attorno al quale ruota il business di Apple, come dimostra l’appiattimento delle vendite di iPod dopo anni di crescita. Il problema, scrive BusinessWeek, è che le etichette discografiche sono estremamente dipendenti da Apple (molto più di quanto lo fossero mai state in passato), con il 90% della musica digitale americana venduta tramite iTunes Store e approssimativamente il 75% dei lettori musicali portatili rappresentato da iPod. In un mercato nel quale la vendita di CD sprofonda sempre più verso il baratro, senza l’aiuto di Apple le etichette discografiche potrebbero cominciare a soffrire.

Pare che un uomo dell’esecutivo di una nota etichetta discografica, non si sa quale, abbia dichiarato in privato ad alcuni giornalisti: “Abbiamo bisogno di Apple per continuare ad innovare”.

Apple dal canto suo ci tiene a far sapere che la musica è ancora molto importante per l’azienda, e per dimostrarlo fa notare che il numero di dipendenti impiegati in tale settore è sensibilmente aumentato negli ultimi due anni. I download da iTunes Store, intanto, crescono rapidamente e l’azienda sta aprendo l’App Store a servizi che competono con iTunes, come Rhapsody, che pur ridirezionando le vendite su iTunes offre anche brani acquistabili presso altri store.

[Via BusinessWeek]

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