Camino Browser, cessa ufficialmente lo sviluppo

Camino, lo storico browser Open Source esclusivamente sviluppato per OS X, è ufficialmente passato a miglior vita. Il suo sviluppo è cessato pochi giorni fa.
Camino, lo storico browser Open Source esclusivamente sviluppato per OS X, è ufficialmente passato a miglior vita. Il suo sviluppo è cessato pochi giorni fa.

Tra i lettori di lungo corso di Melablog, sicuramente molti ricordano Camino, il browser specifico per Mac e basato sul motore di rendering Gecko di Mozilla; è il medesimo che troviamo anche in Firefox, Netscape 6/7 e alcuni altri prodotti minori. Lanciato originariamente nel 2007, Camino colmava una delle più grandi lacune di Firefox del tempo, ovvero la scarsa integrazione con l’OS di Cupertino e un look&feel davvero distante e poco familiare. Camino, di contro, si avvantaggiava delle API Cocoa e degli elementi grafici di Aqua, e in più si integrava molto meglio con parecchie feature native di OS X.

Lo sviluppo è proseguito lentamente ma inesorabilmente per una decina di anni, e a onor del vero non è mai riuscito a raggiungere un market share significativo, ma d’altro canto nasceva per una nicchia di mercato e comunque come alternativa a Safari. Poi, nel 2011 la svolta: il team impegnato nel progetto decide di abbandonare Gecko e di abbracciare WebKit, il motore implementato anche su Safari, Chrome e molti altri browser moderni, ma questi sforzi non hanno evidentemente ripagato.

E così, basta dare un’occhiata al sito ufficiale di Camino per leggere il mesto annuncio:

Dopo una corsa lunga un decennio, Camino non verrà più sviluppato, e incoraggiamo tutti gli utenti ad aggiornare ad un browser più recente. Camino è rimasto sensibilmente indietro rispetto ai rapidi cambiamenti del Web, ma soprattutto non fornisce più aggiornamenti di sicurezza, il che lo rende sempre meno sicuro da usare.

L’invito, quindi, è ad usare applicazioni più recenti, performanti e sicure come per i succitati Safari e Chrome, entrambi già estremamente popolari sulla nostra piattaforma. È un gran peccato che finisca così ma si sa: sul Web, chi resta indietro paga pegno.

Un grazie sincero a tutti i contributor che per anni hanno lavorato sodo, col solo scopo di fornirci un’alternativa a Safari gratuita e di gran pregio.

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