iRadio, la settimana prossima la prima firma con le Major

Dopo anni di trattative estenuanti, Apple ha finalmente trovato la quadra con le Major per lanciare il vociferato servizio di streaming musicale on demand. Il primo di una lunga serie di accordi sarà formalmente firmato la settimana prossima.
Dopo anni di trattative estenuanti, Apple ha finalmente trovato la quadra con le Major per lanciare il vociferato servizio di streaming musicale on demand. Il primo di una lunga serie di accordi sarà formalmente firmato la settimana prossima.

Sapevamo già che Apple avrebbe lanciato un nuovo servizio Web entro l’estate. Lo dicevano tonnellate di rumors sull’argomento e lo suggeriva anche Katy Huberty della Morgan Stanley in seguito ad un colloquio col management della società. E a quanto pare l’ora è davvero giunta. Secondo The Verge, l’accordo per iRadio è praticamente cosa fatta e alla formalizzazione con Universal Music Group manca oramai una settimana.

Come ricorderanno certamente i lettori di Melablog, lo stallo nelle trattative era causato da considerazioni squisitamente economiche. Cupertino, in buona sostanza, pretendeva di corrispondere esattamente la metà delle royalties pagate da Pandora per un servizio analogo, ovvero 0,03$ ogni 100 canzoni inviate in streaming contro 0.06$. Questa volta, però, ad Apple è andata male:

Ora, Apple pagherà tariffe alla pari con quelle di Pandora, ha affermato una fonte. E dato l’enorme numero di utenti iTunes esistenti, il nuovo servizio è già considerato una minaccia immediata per Pandora.

Tempistiche certe, come al solito, non ce ne sono, ma se doveste chiedere a noi non avremmo dubbi: si parte questa estate, subito dopo la presentazione in pompa magna al WWDC 2013 di giugno. E subito dopo, aspettatevi pure il boom di vendite, download e pubblicità, perché sarà di quelli storici.

Certo, occorrerà valutare se e quali altre etichette si aggiungeranno alla festa. All’appello mancano ancora colossi come Warner Music e Sony Music Entertainment, senza contare quelle minori, ma la sensazione è che oramai il grosso sia stato fatto. Sembra poco, ma l’eventuale veridicità delle nostre previsioni dipenderà in toto da quest’unico particolare.

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