L'iPhone attira consensi come piattaforma di videogiochi

Neil Young, ex dirigente di EA Games, ha recentemente annunciato di aver lasciato l’incarico per fondare una start-up, chiamata Ng:moco, che intende essere una “next-gen mobile games publisher”. La notizia di per sé non riceverebbe molta eco, probabilmente, se non fosse che – almeno per il momento – Ng:moco è votata esclusivamente alla produzione di giochi per Apple iPhone.

Delle potenzialità ludiche di iPhone abbiamo già parlato, ed è evidente che deve averle intraviste anche Neil Young se ha deciso di lanciarsi in una simile impresa. Young ritiene che nel mercato stagnante dei videogiochi per cellulari siamo ad un punto di svolta:

siamo finalmente arrivati al punto in cui possiamo reinventare le esperienze e l’intero modello economico del mobile gaming.

Nella sua visione delle cose, iPhone è molto più che un telefono perché per la metà del tempo viene usato per funzioni che non sono, né hanno a che vedere, con la telefonia; quella che lui definisce “svolta fondamentale” deriverebbe in massima parte da una considerazione: sebbene per capacità tecniche e computazionali un iPhone sia molto simile ad una PSP, quest’ultima non possiede il touch screen, gli accelerometri, la telecamera e neppure il GPS. Oltretutto, questo dispositivo è sempre acceso, sempre con l’utente e sempre connesso ad Internet. Per Young, la sola possibilità di sfruttare queste caratteristiche nella creazione di giochi o esperienze ludiche di nuova concezione rappresenta un richiamo irresistibile.

Certo, se Ng:moco vincerà la sfida e se sarà capace di attrarre frotte di sviluppatori pronti a condividere questa visione, è ancora presto per dirlo. Tuttavia non si può nascondere che Neil Young per certe cose ha fiuto. E’ stato infatti responsabile dello sviluppo di successi come Lord of the Rings e Sims 2 che hanno venduto milioni di copie, ed è direttamente coinvolto nel prossimo, attesissimo titolo di EA Spore.

[Via iLounge]

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