I tablet Android sorpasseranno iPad nel 2013

Gli ultimi dati pubblicati da IDC rivelano che, nel corso nel 2013, le consegne globali di tablet basati su Google Android supereranno quelle iPad. E parliamo di un mercato che adesso vale complessivamente 190,9 milioni, contro i 172,4 milioni stimati solo pochi mesi fa.
Gli ultimi dati pubblicati da IDC rivelano che, nel corso nel 2013, le consegne globali di tablet basati su Google Android supereranno quelle iPad. E parliamo di un mercato che adesso vale complessivamente 190,9 milioni, contro i 172,4 milioni stimati solo pochi mesi fa.

Entro la fine dell’anno in corso, la maggior parte dei quasi 191 milioni di tablet previsti sarà equipaggiato con l’OS mobile di Mountain View, con il 48,8% sul totale. Apple, di contro, dovrebbe fermarsi al 46%, seguita a distanza incommensurabile da Windows e Windows RT rispettivamente col 2,8% e l’1,9%. E d’altro canto, era una tendenza ineluttabile; a novembre 2012 dicevamo che l’iPad se la cavava ancora bene col 55% di share, sebbene già allora il ridimensionamento fosse in atto. E se un anno fa Gartner vaticinava il predominio dell’iPad almeno fino 2016, oggi le cose sono profondamente cambiate per merito dei tablet più piccoli:

Un tablet ogni due consegnato in questo trimestre era al di sotto degli 8″ per grandezza dello schermo. E in termini di consegne, ci aspettiamo che i tablet continuino a crescere nel 2013 e anche oltre,” ha affermato Jitesh Ubrani, analista del Tablet Tracker di IDC.
“I produttori si stanno muovendo rapidamente per competere in questo spazio mentre i consumatori si rendono conto che questi piccoli dispositivi sono spesso più indicati dei tablet a piena misura per le proprie attività quotidiane.”

Una tendenza che era già in atto all’interno dell’ecosistema iOS stesso; nei prossimi mesi, infatti, l’iPad sarà superato (per unità vendute, però) anche dall’iPad mini. La situazione dovrebbe quindi evolvere verso nuovi equilibri che vedranno nel 2017 Android con il 46% del mercato e Apple col 43,5%. Occhio, però, perché maggiori consegne non si traducono linearmente in maggiori vendite: per quel tipo d’informazioni occorrerà attendere studi con un approccio differente.

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