Schiller ammonisce sulla scarsa sicurezza di Android

Phil Schiller ha scritto un tweet veramente anomalo. Si è rivolto infatti agli utenti Android.
Phil Schiller ha scritto un tweet veramente anomalo. Si è rivolto infatti agli utenti Android.

In un recente tweet, il Senior Vice President di Apple Phil Schiller ha cinguettato i risultati di uno studio di F-Secure secondo cui Android è un OS sostanzialmente poco sicuro. L’aplomb sarà venuto un po’ meno, ma il messaggio è giunto a destinazione.

Non accade spesso che Schiller scriva su Twitter, e di solito accade per lo più in occasione degli auguri di Natale o poco più. Stavolta, invece, ha voluto condividere i risultati dell’ultimo resoconto di F-Secure riguardo la sicurezza degli OS mobili. Con un consiglio malizioso rivolto esplicitamente agli utenti Android:

Mi raccomando, prendete le precauzioni: f-secure.com/static/doc/lab…
— Philip Schiller (@pschiller) 7 Marzo 2013

E in effetti, non è che abbia tutti i torti. Stando a quel che si legge, il 79% di tutti i malware emersi nel 2012 sul mercato mobile avevano come obiettivo Android. iOS, invece, arriva appena allo 0,7% sul totale. Colpa della crescita del market share -68,8%, con una lieve flessione nell’ultimo periodo– ma anche della proliferazione dei servizi basati sugli SMS a pagamento:

Il malware di Android si è rafforzato nella sua posizione sulla scena del mercato mobile. Ogni trimestre, gli autori dei malware creano frotte di nuove minacce e varianti per adescare sempre più vittime o mantenere il controllo su quelle esistenti. In un solo trimestre, sono state scoperte ben 96 nuove famiglie e varianti di minacce su Android, ovvero il doppio rispetto al trimestre precedente. Una grossa porzione di esse deriva dalla famiglia dei malware basati sugli SMS Premium, in grado di generare profitti attraverso loschi invii di messaggi di testo.

Questo tipo di comunicazione rappresenta un po’ una novità per Cupertino. Solitamente, infatti, eravamo abituati ad un approccio più sobrio e professionale, soprattutto riguardo certe tematiche più delicate. Ma negli ultimi tempi, con la gestione Cook è iniziata una nuova fase in cui i PR appaiono più proattivi, e i comunicati più frequenti. Giusto per mantenere viva l’attenzione di media e stampa specializzata, mica per altro.

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