iPhone ed iPod minacciati dalla causa di Seagate?


Il più grande produttore al mondo di dischi rigidi, Seagate Technology, ha avviato una azione legale nei confronti di STEC, un produttore di memorie allo stato solido (SSD), per la violazione di alcuni brevetti sulle tecnologie di storage. Se vincesse o si accordassero, le conseguenze potrebbero ricadere sull’intera industria ed impattare pesantemente prezzi e disponibilità di iPod ed iPhone.

In particolare, il motivo della contesa deriverebbe dalla violazione di alcuni brevetti sulla correzione degli errori, i sistemi di backup della memoria ed infine l’interfacciamento dei dispositivi di immagazzinamento dati con i computer. Se la corte desse ragione a Seagate le royalty da corrispondere potrebbero diventare una sorta di tassa fissa per ogni taglio di memoria SSD, con un conseguente aumento di prezzo per il consumatore finale ed un impatto non indifferente per Apple, che rappresenta uno dei maggiore acquirente al mondo di questo tipo di memorie.

Secondo gli analisti, STEC con i suoi 88.7 milioni di fatturato sembra solo una “prova sul campo” della sostenibilità della tesi di Seagate, poiché produttori molto più grandi (come Intel, coi suoi 8.3 miliardi l’anno) sono suscettibili di cadere nella stessa rete. E così, mentre il CEO di Seagate afferma di fare semplicemente – e legittimamente- gli interessi dei propri azionisti, dall’altra STEC accusa senza mezzi termini Seagate di lanciare accuse infondate poiché minacciata dai progressi del fiorente mercato delle SSD.

Si vocifera che anche Western Digital potrebbe presto aderire a questa campagna poiché, assieme a Seagate, sono le due società con più brevetti relativi alle tecnologie di memorizzazione.

[Via Macworld]

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