iWatch, più che uno smartwatch un "computer intimo"

Secondo Jean-Louis Gassée, ex dirigente Apple, l'iWatch sarà in computer ancora più personale un “computer intimo"
Secondo Jean-Louis Gassée, ex dirigente Apple, l'iWatch sarà in computer ancora più personale un “computer intimo"


Esistono fondamentalmente due tipologie di smartwatch, quelli in grado di funzionare solo se collegati ad uno smartphone, come il LiveView di Sony, e quelli che possono funzionare anche autonomamente, ma che ovviamente aumentano le loro funzionalità se connessi ad uno smartphone, come l’italianissimo i’m Watch.

Per certi versi l’iPod nano di sesta generazione, quello con touchscreen da 1.5 pollici, rientra nella seconda categoria, se non fosse che non può connettersi ad uno smartphone e quindi le funzionalità rimangono limitate.

Apple potrebbe quindi realizzare il cosiddetto iWatch partendo dall’iPod nano ed aggiungere una connessione Bluetooth, ma rimarrebbe il problema della scarsa autonomia della batteria, che richiederebbe una ricarica giornaliera per far funzionare un simile dispositivo.

Alcuni pensano quindi che il fantomatico iWatch possa essere un dispositivo molto semplice, sottile, leggero e con una batteria che offra una lunga autonomia. Altri invece ritengono che Apple possa spingersi ancora più avanti nella miniaturizzazione di un computer, dopo l’iPhone, il computer da tasca, l’iWatch potrebbe essere un vero e proprio computer da polso, come sostiene Jean-Louis Gassée, ex dirigente Apple:

Apple sta lavorando su un iWatch che può essere considerato come un Personal Computer ancora più personale – un “computer intimo” ?
Se fosse così, sorgono spontanei molti interrogativi: l’interfaccia utente, i sensori, la versione iOS, nuovi tipi di applicazioni, il collegamento con gli altri iDevices … e naturalmente il prezzo.

Secondo voi come sarà l’iWatch ?

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