iPhone: ultima chiamata per Tim

La telenovela dello sbarco in Italia di iPhone potrebbe avere presto, anzi prestissimo, un epilogo: il problema è se positivo o negativo.
Gli occhi sono tutti puntati su Barcellona dove oggi si apre l’evento principale dell’anno per il mondo della telefonia mobile mondiale: il GSMA Mobile World Congress.

L’esistenza di contatti, o sarebbe meglio dire contrattazioni, tra Cupertino e il maggiore operatore italiano sono stati confermati in passato dagli stessi vertici Telecom, ma finora non si è mai arrivati ad una finalizzazione degli accordi.

Nel corso degli ultimi mesi abbiamo potuto trovare diversi indizi ad avvalorare questa ipotesi, e l’evento spagnolo è stato individuato dai più come l’ultima spiaggia per poter finalmente vedere l’arrivo di questo iPhone nel nostro paese.
Se l’accordo non si concretizzasse nemmeno questa volta, la strada sarebbe davvero in salita: sappiamo bene che Telecom Italia Mobile è, di fatto, l’unica scelta possibile per Apple nel nostro paese, per infrastrutture e bacino di utenza, e una eventuale interruzione dei contatti tra le due compagnie allontanerebbe definitivamente la possibilità di vedere ufficialmente in Italia l’iPhone come lo conosciamo adesso.

Bisognerebbe, infatti, attendere che Apple si sposti su una nuova piattaforma tecnologica (il tanto discusso UMTS) per poter avere un prodotto appetibile dagli altri operatori italiani che hanno puntato tutte le loro risorse sulle reti di terza generazione.

Alcuni osservatori, nelle ultime settimane, hanno ipotizzato uno scenario interessante ed inedito per il futuro dello smartphone di Cupertino: uno sdoppiamento della gamma e, di conseguenza, della strategia di Apple.
I presupposti sono 2: da un lato l’esistenza in Europa di un mercato della telefonia mobile molto avanzato, sia a livello tecnologico sia a livello commerciale, con una diffusione capillare delle infrastrutture 3G e una forte concorrenza tra i vari operatori. Dall’altro lato troviamo una ormai cronica arretratezza del WiFi, tecnologia sulla quale non si è mai seriamente puntato e la cui diffusione potrebbe definitivamente essere affossata dal più moderno WiMax, per il quale è in corso l’asta delle licenze e che per molti rappresenta il futuro.

Un dispositivo, come iPhone, che punta tutto sulla connettività WiFi è considerato da molti “difficile da piazzare” nel nostro paese, dove sarebbe più appetibile la connettività UMTS che, nell’ultima declinazione HSDPA è in grado di raggiungere performance decisamente superiori a quello dei pochi HotSpot WiFi presenti sulla penisola.

Ed ecco che, per un iPhone 3G abbinato ad un offerta dati flat/semi-flat, ci sarebbe probabilmente la disponibilità dei carrier italiani a fare carte false e, soprattutto, pagare quote sostanziose ad Apple.
E’ poi probabile che una piattaforma di questo tipo sarebbe molto appetibile per l’utenza media italiana, che per poter navigare senza limiti a 7.2 Mbit potrebbe essere disposta ad affrontare l’impegno di un abbonamento e, soprattutto, l’assenza del WiFi.

Si tratta di uno scenario inedito, ma meno fantasioso di quanto si potrebbe pensare. In ogni caso resta ancora uno spiraglio per l’arrivo del modello attuale.
Parafrasando un celebre motto si potrebbe dire “o domani, o mai più”.
Il fatto che tutto taccia non fa ben sperare…

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