Thunderbolt non prende piede? Colpa delle licenze Intel

Sembra incredibile ma l'adozione di Thunderbolt -creato da Intel in collaborazione con Apple- è rallentata proprio da Intel. Ecco perché.
Sembra incredibile ma l'adozione di Thunderbolt -creato da Intel in collaborazione con Apple- è rallentata proprio da Intel. Ecco perché.

La tecnologia Thunderbolt, sviluppata da Intel in collaborazione con Apple, è stata introdotta la bellezza di 18 mesi fa, eppure da allora non è ancora veramente decollata, neppure all’interno del nostro ecosistema. In realtà, spiega Ars Technica, la ragione principale della lentezza nella sua adozione è da attribuirsi per lo più agli schemi di licenza e al processo di certificazione voluto da Intel; la buona notizia, però, è che nel 2013 la situazione è destinata a sbloccarsi.

Una delle critiche più frequenti alla connettività Thunderbolt è il costo dei cavi, soprattutto nelle varianti Apple, e la scarsa diffusione da parte degli OEM, ma negli ultimi mesi ci sono stati diversi miglioramenti su entrambi i fronti. Cupertino ha praticato qualche taglio sullo Store, rendendo un po’ meno esosi i cavi Thunderbolt da 0,5 e 2 metri; e presto, a breve distanza dall’omologo di Matrox, debutterà anche l’Express Dock di Belkin. Inoltre, i cavi in fibra -intercambiabili con quelli in rame di prima generazione- stanno finalmente per invadere il mercato, e in generale sull’argomento si registra un crescente fermento.

Eppure, non erano questi i veri problemi di Thunderbolt; Intel è stata nettamente più determinante, e in negativo:

Diversi fornitori con cui abbiamo parlato nell’ultimo anno hanno accusato Intel di essere eccessivamente selettiva nelle scelta dei partner, e quindi di rallentare l’intero processo.
Sebbene Intel abbia effettivamente negato questa versione in passato, la settimana scorsa al CES la società ha dato una spiegazione molto diversa. Jason Ziller, direttore del Thunderbolt Marketing & Planning per Intel, ha raccontato di aver “lavorato da vicino” coi fornitori che a suo parere “offrivano i prodotti migliori” e che potevano raggiungere i suoi severi “criteri di certificazione.” Nel sottotesto sembrava asserire di poter disporre esclusivamente di risorse limitate per supportare e certificare i nuovi prodotti, e quindi finiva col dare priorità ai dispositivi più brillanti a scapito di tutti gli altri.

A dire di Ziller, Intel ha in progetto di raddoppiare gli sforzi già nei prossimi mesi e ciò significa che un numero maggiore di prodotti sarà finalmente messo nelle condizioni di inondare i negozi. E se a questo aggiungiamo l’approdo su piattaforma Windows e la spinta al ribasso dei prezzi, c’è decisamente qualche speranza che lo standard si affermi nel 2013.

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