Google Glasses fai-da-te con un iPod touch e il jailbreak

Jason Lee di IEEE si è dato una sfida ambiziosa: costruire un clone low cost degli occhiali a realtà aumentata di Google. E per farlo, ha scelto un iPod touch.
Jason Lee di IEEE si è dato una sfida ambiziosa: costruire un clone low cost degli occhiali a realtà aumentata di Google. E per farlo, ha scelto un iPod touch.

Jason Lee di IEEE Spectrum si è lanciato in una sfida davvero ambiziosa. Ha voluto ricreare un prototipo funzionante dei Google Glasses -gli occhiali a realtà aumentata sviluppati a Mountain View– utilizzando prodotti comunemente reperibili sul mercato e neppure troppo costosi. Alla base di tutto, infatti, c’è un vecchio iPod touch col jailbreak.

Sergey Brin ha presentato il Progetto Glass all’ultimo Google I/O Developers Conference, con un manipolo di paracadutisti atterrati sul tetto del Moscone Center mentre riprendevano il volo e lo inviavano in streaming live allo schermo del keynote. Una cosa epica: seriamente, se no avete visto il video, fatelo adesso. I prototipi messi a punto da Google -in versione “Explorer Edition”- costano ben 1.500$ e verranno consegnati nei prossimi mesi esclusivamente ai partecipanti all’evento.

Lee invece ha optato per il fai-da-te; dopotutto, ha pensato, Google non può aver utilizzato componentistica aliena. E così, si è lanciato nell’impresa:

Ho fatto il jailbreak al mio iPod touch di quarta generazione, così da eliminare le limitazioni di iOS. Una volta fatto, potevo replicare il display del Touch sul microdisplay utilizzando un cavo composito. Dal punto di vista della scelta del computer di bordo, avevo bisogno di una fotocamera point-of-view -per registrare immagini e video- che comunicasse attraverso WiFi o Bluetooth. Ho utilizzato una camera Bluetooth Looxcie, che è sufficientemente piccola da essere montata sulla montatura degli occhiali, una volta che ne rimuovi il guscio plastico; si può ordinare online per 150$.

Al di là dei dettagli tecnici, ciò che sorprende dell’esperimento di Lee è la differenza di percezione tra il prima e il dopo:

Mi è cambiato il mondo sin dal primo giorno in cui ho indossato il mio prototipo. All’inizio c’era disappunto -il software era rudimentario, e il cavo video collegato al computer di bordo non era un bel compromesso. Poi ho provato disagio durante una conversazione, poiché i messaggi dal Web (notifiche, status del server, aggiornamenti della Borsa e messaggi) proiettati sul microdisplay erano fonte di distrazione. Eppure, quando le batterie si sono scaricate e ho tolto il prototipo, ho avvertito una sensazione di perdita. Era come se fossi stato privato di uno dei miei sensi, e questo davvero non me lo aspettavo.

Sfortunatamente, IEEE Spectrum non riporta immagini o video dell’esperienza, ma il bilancio complessivo deve aver raggiunto e abbondantemente superato le aspettative, visto che Lee sta già lavorando ad una seconda versione più sofisticata del progetto , integrata coi sensori dell’iPod touch. Trovate tutte le informazioni tecniche a questa pagina. Qui sotto, invece, una gallery con gli schizzi pubblicati.

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