Cina, Google Maps perde market share per colpa di iOS 6

In Cina, Google Maps crolla dal 17,5% di market share del precedente trimestre all'attuale 9%. Colpa di Apple e di iOS 6.
In Cina, Google Maps crolla dal 17,5% di market share del precedente trimestre all'attuale 9%. Colpa di Apple e di iOS 6.

A mano a mano che gli utenti aggiornavano i propri dispositivi ad iOS 6, Google Maps si è trovato con quasi il 50% in meno di market share in Cina. Un capitombolo che aiuta a comprendere meglio il duro colpo inferto da Apple a Mountain View con la propria soluzione di mappe.

Nel Regno di Mezzo Google fronteggia da tempo un triste declino iniziato nel 2010 con la chiusura del dominio google.cn causato da alcuni attriti col governo centrale. Da allora, il sito globale della società è rimasto disponibile online assieme a Gmail e Google Maps, ma con pesanti limitazioni e blocchi dovuti ai controlli della censura. Lo spiega Yi Jingxue, analista per Analysys International:

“L’esperienza utente su Google Maps non era e non è molto buona” ha affermato Yi. “Ciò ha spinto molti partner della società ad avvalersi di altri servizi di mappe.”

In una situazione già non rosea, quindi, Apple ha dato il colpo di grazia al competitor epurando Google Maps da iOS 6. E il danno è stato cospicuo:

Alla fine del terzo trimestre, il market share della società è precipitato al 9%, rendendolo il sensto rivenditore cinese nel settore delle mappe mobili, secondo Analysys International. È una caduta importante rispetto alla seconda posizione detenuta nel trimestre precedente, quando il market share era ancora al 17,5%.

Questa dunque è la potenza di fuoco di Apple, e c’è da scommettere che in USA ed Europa il le cose siano andate pure peggio. Quantificare il danno è impossibile, ed è ingenuo anche solo sperare che il dato venga fuori prima o poi; ciononostante, è interessante sottolineare quanta importanza stia assumendo il controllo delle piattaforme mobili per poter offrire i propri servizi online senza interferenze. Ecco perché Google, Amazon e Barnes & Noble si sono già gettate nella mischia con dispositivi propri, ed ecco perché non sorprenderebbe se arrivassero anche molti altri, Facebook in testa.

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