Software o hardware? Questo è il dilemma...


Impegnati a carpire qualche messaggio subliminale sull’uscita di iPhone o ad individuare eventuali frecciatine a Bill Gates, i più non hanno notato un paio di affermazioni dell’iCEO davvero importanti, anzi quasi rivoluzionarie per la mission di Apple.

Se c’è una cosa nota delle idee del fondatore di Apple è la sua passione per l’hardware. Esso è sempre stato il core business di tutte le aziende fondate da Steve Jobs; una direzione impressa continuamente e, spesso, con tale forza da essere vista quasi come un’ossessione.

Trenta anni fa, fu lui stesso a volere e disegnare il modernissimo case in plastica di Apple II, imponendosi su Woz e Mike Markkula che avrebbero preferito vendere la sola scheda. Il progetto Macintosh è praticamente nato attorno al celebre design all-in-one, tanto che all’interno del case della prima versione erano impresse le firme del team originale di progettazione, Jobs per primo.

Anche una volta scalzato dalla guida di Apple, il ragazzo prodigio di Palo Alto volle per la sua nuova creatura, la NeXT, una fabbrica modernissima e completamente automatizzata per la produzione dei lucenti cubi neri. E persino alla Pixar, realtà completamente imperniata sul software, Jobs volle tentare la strada dell’hardware, mettendo in commercio apparecchiature dotate del software di imaging sviluppato dall’azienda e destinate al mercato accademico.

Per non parlare del ritorno a Cupertino, segnato dall’avvio al commercio di oggetti che hanno fatto la storia del design, come iMac e iPod, usciti dalla penna di Jonathan Ive, cui è sempre stata data praticamente carta bianca.

Con un’impronta così evidente e prolungata nel tempo, è chiaro come certe dichiarazioni rilasciate da Steve durante l’incontro con Bill Gates appaiano stupefacenti.

Jobs ha, infatti, definito i cosiddetti dispositivi post-PC (iPod, iPhone, ecc.) essenzialmente software, frutto della convergenza tra sistema operativo e servizi infrastrutturali; l’hardware è subordinato e deputato a puro mezzo per il funzionamento del software.

Appoggiato da Bill Gates, che a sua volta afferma che il software permette di fare cose incredibili a basso costo, Steve jobs si spinge oltre e, parlando di Mac afferma: un iMac è essenzialmente OS X, in una bella scatola certo, ma è sempre OS X ciò che fa la differenza.

Già stupito per quanto detto sopra, capirete come il sottoscritto sia saltato sulla sedia sentendo l’iCEO concludere che Apple è essenzialmente una azienda di software.

Siamo, quindi di fronte ad una virata netta nella direzione dell’azienda e, probabilmente, il cambio della ragione sociale con il depennamento del termine “Computer” ha a che fare più con questo che con l’ipotizzata progressiva riduzione di importanza del settore Mac.

Apple Inc. continuerà a produrre harware, questo è indubbio, ma sarà sempre più subordinato al sofware e a renderne l’esperienza soddisfacente per l’utente.
iPhone è un esempio lampante di quanto detto fino a qui: un design minimalista, totalmente votato al servizio della funzionalità principale del dispositivo, la tecnologia multitouch che è, essenzialmente, software.

Un futuro, quindi, in cui OS X, nelle sue declinazioni Mac e Mobile, sarà sempre più al centro della strategia di Cupertino. Più che un sistema operativo, una piattaforma cui è stato attribuito il ruolo cardine del futuro di Apple. In un certo senso, OS X è il core business della Apple del terzo millennio.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti